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Nagatomo: “Mi sto caricando per la Juve. A Conte toglierei Matri. Scudetto? Ci credo”

Yuto Nagatomo ha concesso una lunga intervista all’inviato del Corriere dello Sport, Andrea Ramazzotti. Tanti i temi toccati dal terzino nerazzurro, dall’ammirazione per Alex Del Piero fino al rapporto con i tecnici che si sono...

Daniele Mari

Yuto Nagatomo ha concesso una lunga intervista all'inviato del Corriere dello Sport, Andrea Ramazzotti. Tanti i temi toccati dal terzino nerazzurro, dall'ammirazione per Alex Del Piero fino al rapporto con i tecnici che si sono alternati quest'anno sulla panchina dell'Inter, con uno sguardo al big match di sabato. Ecco l'intervista al Corriere dello Sport, in versione integrale:

Nagatomo, dopo 2 sconfitte contro la Juventus, per lei è arrivato il momento di conquistare i 3 punti.«Sì, lo spero proprio. La Juve è una grande squadra e quest’anno sta facendo bene, ma stavolta giocheremo in casa, un grande vantaggio. Mi sto caricando per batterli, anche se non sarà facile».

Quali sono i ricordi del suo primo incrocio con la Juventus, il 3-1 della passata stagione a Torino con la maglia del Cesena?«L’atmosfera dello stadio, davvero fantastica. La Juve è un club importante e giocando contro queste formazioni le sensazioni sono particolari. Ho capito cosa vuol dire la tradizione nel calcio italiano».Se potesse scegliere, chi toglierebbe a Conte?«Ora come ora Matri perché è sempre nel posto giusto, al momento giusto. Questo tipo di giocatore è il più pericoloso in assoluto per noi difensori».

Quando era in Giappone Del Piero era uno dei fuoriclasse che ammirava«Gioco a calcio da quando avevo 7 anni e già allora seguivo qualche partita del campionato italiano. Del Piero l’ho visto tante volte, forse anche nella finale della Coppa Intercontinentale a Tokyo, ma il gol con cui decise quella partita adesso non me lo ricordo (sorride)».Qualche mese fa, dopo il terremoto, Del Piero ha creato una maglietta per raccogliere fondi a favore del Giappone.«Da giapponese la sua idea mi è piaciuta tanto. Ha dimostrato di essere un campione dentro e fuori dal campo. Io spero che vada a giocare in Giappone. Sarebbe bello e mi piacerebbe davvero perché lì ha tanti tifosi. Non può neppure immaginare quanti... Io glielo consiglio, ma non so se succederà».

Domani cercherà di prendere la maglia di Del Piero come ricordo?«Sì, è... il mio primo obiettivo. Ci proverò».

L’Inter arriva alla gara contro la Juve a -8. E’ già fuori dalla lotta per lo scudetto?«Io non mollo mai e ci credo sempre, come la squadra. Le difficoltà? Ci sono tanti motivi, tante cause. Il calcio è un gioco di squadra ed è importante essere uniti. Dobbiamo compattarci e migliorare tutti insieme».Che impressione le ha fatto Ranieri?«E’ un grande allenatore che ci sta dando una mano, mentalmente e psicologicamente, perché ha esperienza da vendere. Lo ammiro come tecnico e come uomo».Cosa non è andato bene con Gasperini?«Difficile rispondere, non saprei».Dove è migliorato Nagatomo da quando è all’Inter?«Sicuramente nell’uno contro uno. E poi adesso capisco di più quando devo spingere e quando devo difendere».L’errore che vorrebbe cancellare è quello contro il Napoli, sul 2-0 di Maggio?«Sì, ma un errore va ammesso e deve aiutarti a migliorare. Spero mi sia servito da lezione».Qual è il suo rapporto con Morimoto?«Bello. Lui viene spesso a Milano, a casa mia, e usciamo insieme a mangiare. E’ un ragazzo molto ambizioso e farà bene».Il suo ex allenatore del Cesena, Ficcadenti, sta andando bene alla guida del Cagliari. Contento?«Molto, perché sono cresciuto parecchio grazie a lui che è stato il mio primo maestro del vostro campionato. Non ci sentiamo tanto, ma non mi dimentico di lui».In Nazionale ha un altro “maestro” italiano, Zaccheroni.«E’ un grande tecnico con cui ho un ottimo rapporto e a volte ci parliamo in italiano. La squadra con lui è molto unita e speriamo di ottenere un buon risultato al Mondiale del 2014».C’è un giocatore giapponese ancora in patria che può venire in Italia?«Endo del Gamba Osaka, mio compagno in Nazionale».La spalla destra infortunata in estate a Dublino è a posto?«Sì e adesso è più stabile di prima. Non mi sono operato? Ci ho pensato tanto e dopo aver parlato in Giappone con un medico di mia fiducia, ho scelto di non operarmi. E’ stata una mia decisione».A quando il prossimo inchino con Zanetti per festeggiare un gol?«Spero il più presto possibile, magari già contro la Juve... Me lo auguro davvero».Che ci fa un laureato in economia come lei a giocare in serie A?«In Giappone è importante seguire tutte e due le “strade”, intendo lo studio e lo sport. Una massima dei Samurai è proprio questa: il corpo e la mente devono essere entrambe allenati al meglio. E poi la vita continua anche dopo il ritiro dal calcio e sarebbe bello avere la possibilità di scegliere il mio futuro. Stavo per prendere l’abilitazione per fare l’insegnante, ma poi gli impegni con il calcio mi hanno obbligato a interrompere».E’ vero che da ragazzo aveva una grande passione per i videogiochi?«Quando avevo 15-16 anni sì, poi mi sono concentrato solo sul calcio e adesso non ci gioco mai».

Qual è la cosa che le piace di più dell’Italia?«La gentilezza e la disponibilità delle persone, mentre la cosa che mi piace di meno è il modo in cui guidate la macchina. A volte mi fate paura».