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Paolillo: “FPF? Ecco come l’Inter può investire forte da subito. Ma non col Jiangsu perché…”

L'ex dirigente dell'Inter ha parlato dei limiti imposti dalla Uefa e dai cambiamenti che porta l'ingresso del gruppo cinese come nuovo proprietario

Andrea Della Sala

L'Inter è passata al Suning. I tifosi, dispiaciuti per l'addio di Moratti, si chiedono se il nuovo gruppo potrà investire per far tornare grande la squadra e su questo argomento si è soffermato l'ex dirigente interista Ernesto Paolillo a Sky Sport:

Ci sono degli accordi per poter modificare i limiti imposti dal Fair Play quando entra un nuovo investitore?

"Le regole Fair Play, visto il successo che stanno avendo, hanno permesso all'Uefa l'anno scorso di riscrivere alcune leggi permettendo a nuovi investitori di entrare nel calcio. Prima un investitore entrava e trovava indebitamento e non poteva ricapitalizzare. Ora è cambiato: nuovi investitori possono andare da Uefa per discutere loro investimento. Se Uefa crede al loro investimento sterilizza per 5 anni indebitamento e permette di avere 3 o 5 anni 'senza limiti' Fair Play. Però la Uefa deve approvare il piano industriale degli investitori. Quindi tre passaggi importanti: deve esserci nuovo investitore che dimostri la discontinuità col passato, un piano industriale e la Uefa deve approvarlo prima del mercato e i tempi sono molto stretti".

Situazione attuale: 50 milioni plusvalenza, e 80 milioni di monte ingaggi?

"Accordi presi dalla società che esisteva fino a oggi sono stati di chiudere bilancio sotto 30 milioni di deficit e campagna acquisti di entrate e uscite alla pari, questo fino a quando Uefa non approverà la discontinuità fatta da nuovo investitore".

Possibili passaggio di giocatori dal Jiangsu all'Inter?

"C'era nel calcio abitudine dei fondi che prestavano giocatori e quindi oneri solo per ingaggio. Questa modalità è stata abolita. Un terzo proprietario non può prestare un giocatore. Non è possibile prestiti di giocatori tra Jiangsu e Inter".

Cambio di tendenza nel Fair Play?

"No perché sta avendo grande successo. Prima 6 miliardi di perdite e 9 miliardi di debiti, il tutto è sicuramente diminuito".

Dopo 21 anni è finita l'era Moratti. Che sensazione ha?

"Da persona che è suo amico e ha vissuto con lui una parte di storia, c'è un po' di rimpianto. Il tifoso che ha visto vincere grande Inter sia sua che di suo papà è dispiaciuto. Ora però il calcio va verso nuove mete. Servono grandi ricavi per competere e per avere ricavi servono mercati più ampi. Il futuro del calcio sarà sempre più cinese. La Serie B portoghese avrà sponsor società cinese e ci sarà obbligo di schierare per loro un giocatore cinese per squadra".

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