copertina

Parlano i numeri – L’Inter di Mancini è come quella di Mourinho: ecco cosa manca

Questione di numeri. Sebbene il calcio non sia uno sport e una materia riassumibile in semplici dati e statistiche, quella numerica è una componente utile a far capire l’andamento di una squadra, il rendimento dei singoli, l’efficacia...

Fabrizio Longo

Questione di numeri. Sebbene il calcio non sia uno sport e una materia riassumibile in semplici dati e statistiche, quella numerica è una componente utile a far capire l'andamento di una squadra, il rendimento dei singoli, l'efficacia di un gruppo, in parole povere, la media voto di una rosa. Quella dell'Inter versione 2.0 di Mancini rimanda - senza troppi voli pindarici - alla stagione 2010, evidenziando come alcuni tasselli della seconda Inter di Mancini stiano superando gli intoccabili Mourinhani. 

SERIE A 2009/2010 - Gli undici di riferimento dell'Inter versione Triplete aveva tutti i giocatori sufficienti, o quasi, per non parlare di chi entrava dalla panchina. Julio Cesar (6,14), Maicon (6,12), Lucio (5,80), Samuel (6,17), Chivu (5,87), Zanetti (6,32), Cambiasso (6,54), Eto'o (6,38), Sneijder (6,25), Pandev (5,97) e Milito (6,59). Come qualcuno ricorderà, questo è l'undici che scese in campo al Bernabeu quel 22 Maggio 2010. Le medie voto sono tuttavia riferite alla sola Serie A, e un dato incredibile è quello che mostra le medie voto di chi quella finale non l'ha giocata per scelta tecnica o perchè impossibilitato a farlo. Sono numeri da paura: Stankovic (6,28), T.Motta (6,11), Balotelli (6,32), Materazzi (5,94), Muntari (5,74), Cordoba (5,88). 

SERIE A 2015/2016, IN CORSO - Sebbene sia praticamente impossibile fare un'ipotetica squadra titolare, è possibile notare come Mancini stia puntando molto su 7/8 uomini e sta facendo girare per gran parte il resto della rosa, tranne Montoya. Partendo dall'undici che ha schiantato il Frosinone la scorsa Domenica, è possibile notare come in certi casi i numeri siano addirittura migliori rispetto al 2009/2010. Handanovic (6,38), Nagatomo (5,70), Miranda (6,15), Murillo (6,3), Telles (5,86), Melo (5,94), Kondogbia (5,46), Biabiany (6,20), Jovetic (6,39), Liajic (6,17) e Icardi (5,85). Anche qui, volendo trovare chi entrando dalla panchina dimostra di poter stare in campo assieme ai "titolari", viene fuori un bel ventaglio di nomi come Brozovic (6,42), Guarin (5,75), Medel (6,41), Santon (5,75), Juan Jesus (5,83), Ranocchia (5,92), Perisic (5,85), D'Ambrosio (6,25) e Palacio (5,75).

FOCUS

L'Inter è al comando dopo 13 giornate così come lo era 6 anni fa. Tra le due squadre ci sono cose che addirittura vanno a vantaggio di quella attuale, come la media voto del portiere Handanovic superiore a quella dell'allora numero 1 Julio Cesar (+0,24). Sommando le medie voto dei centrali di Mourinho (Lucio-Samuel) e quelli di Mancini (Miranda-Murillo), inoltre, è possibile notare una differenza a favore di questi ultimi di + 0,48. E' simile anche il numero di uomini di affidamento che Mancini può pescare dalla panchina rispetto a quelli di Mourinho. Il portoghese aveva a disposizione 3 calciatori che garantivano la sufficienza subentrando a partita in corso (Stankovic, T.Motta e Balotelli), così come Mancini può contare su Brozovic, Medel e D'Ambrosio. 

Cosa manca a questa squadra per spiccare il volo come quella di 6 anni fa? Secondo i numeri mancano due centrali di centrocampo che sappiano tenere la palla e dettare i tempi di gioco come Cambiasso e Zanetti, ma soprattutto che Icardi si trasformi (o torni ai livelli cui ci ha abituato), almeno secondo statistiche, nel connazionale Milito.