Serata difficile ieri per Alvaro Pereira. Il neoacquisto interista ha incontrato grandissime difficoltà nel marcare l'esterno del Manchester United Antonio Valencia, indemoniato con il suo Ecuador.
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Pereira: “Ieri ho sofferto, non cerco scuse. Ora devo far bene con l’Inter. Sui viaggi…”
L'interista parla a Sport 890
Oggi Pereira, mostrando grande carattere, c'ha messo la faccia. Le sue parole sono state raccolte integralmente da FCINTER1908.IT: "E' stata una partita un po' così, non dobbiamo drammatizzare. Quando uno entra in campo tenta sempre di giocare al massimo, poi a volte ci riesce a volte no: non è la fine del mondo. Volevamo vincere perché giocavamo in casa, ma ora dobbiamo reagire. E' venuta fuori una partita non bellissima nonostante l'impegno", ha detto Palito, che poi ha commentato la sua prestazione.
"La mia partita non è stata facile? Sapevo che giocavamo contro una squadra dura, forte, con giocatori rapidi, ma ho già marcato tante volte giocatori con queste caratteristiche. E' stata una partita difficile, sono stato condizionato anche dall'ammonizione. Uno ammette quando le cose non vanno bene. Però non dobbiamo drammatizzare, abbiamo pareggiato e tutti volevamo vincere. Ma sapevamo che le qualificazioni ai Mondiali sarebbero state dure", ha detto l'interista dopo l'1-1 casalingo di ieri.
"Abbiamo rischiato di perdere? Ci resta un po' di rabbia perché noi avevamo preparato la partita per vincere. Il girone sudamericano è il più difficile del mondo anche per le condizioni climatiche, il caldo, il freddo, le zone alte (la Bolivia ndr). Abbiamo commesso degli errori ma quelli si correggono con gli allenamenti e facendo bene con il proprio club. Già abbiamo vissuto queste situazioni ma non siamo ultimi con zero punti, siamo in piena lotta. Abbiamo perso quattro punti in casa e ora dobbiamo recuperare".
A Pereira, poi, è stato chiesto se non abbia risentito degli spostamenti: "Le difficoltà del viaggio? Non cerchiamo scuse perché uno quando entra in campo è preparato, siamo dei professionisti e se non avessimo pareggiato ieri non staremmo parlando di questo tema. Sono date complicate, io sono arrivato a Milano una settimana fa, non vedo la mia famiglia da 25 giorni ma non devono essere scuse, siamo pagati per questo. Ci sono cose peggiori nella vita di una partita sbagliata. L'importante è cercare di fare il massimo per uscire dal campo a testa alta. Il mio ritorno in Italia? Ora partiamo per Madrid e poi andiamo direttamente a Milano".
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