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Pif-Inter? In mezzo c’è Oaktree: “Chi segue da vicino il club racconta che…”

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Suning non è più l’unico depositario del futuro azionario dell’Inter: dipende dai finanziamenti di Oaktree Capital

Marco Astori

E' da ieri che non si parla d'altro se non dell'articolo di Libero in merito ad una trattativa avanzata tra il fondo saudita Pif e Suning per l'acquisizione delle quote dell'Inter. Tuttosport, nella sua edizione odierna, dà la sua versione, aggiungendo un particolare molto importante: "Su questo punto le indiscrezioni sono discordanti. C’è chi conferma l’esistenza di una trattativa nelle scorse settimane. Chi invece esclude che ci siano stati mai incontri tra la famiglia Zhang e i sauditi. E chi ritiene che Pif potrebbe non fermarsi al Newcastle e quindi tornare alla carica in Serie A. Non va trascurato inoltre che, dalla scorsa primavera, il gruppo di Nanchino non è più l’unico depositario del futuro azionario dell’Inter. La necessità di ricorrere al salvataggio del maxi-prestito da 275 milioni di Oaktree Capital ha tolto il potere esclusivo di decidere a Suning.

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Non è chiaro a chi spetti l’ultima parola in caso di cessione perché trapelano pochissimi particolari sui dettagli dell’intesa sul finanziamento con il fondo californiano. Di sicuro la proprietà cinese non può avere un margine di manovra completamente autonomo perché dipende dai finanziamenti di Oaktree, che ha già immesso nell’Inter 75 milioni. Chi segue da vicino le vicende societarie nerazzurre racconta che in questo momento è influente il ruolo del notaio Carlo Marchetti, entrato nel Cda nerazzurro in seguito all’accordo con Oaktree. Potrebbe emergere qualche informazione in più dall’assemblea dei soci del 28 ottobre, convocata per approvare il bilancio 2020-21 chiuso con l’enorme passivo di 246 milioni.

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Proprio questo “rosso” dimostra che difficilmente l’Inter potrà proseguire con l’assetto attuale al di là di questa stagione. Suning, infatti, non può più ripianare le perdite dell’Inter. Il bilancio 2021-22 sarà migliore, ma produrrà altri disavanzi, quindi non restano molte alternative a un passaggio di consegne oppure a un ingresso al timone ancora più deciso di Oaktree con due anni di anticipo rispetto al 2024. Nel frattempo occorre centrare alcuni obiettivi, a partire dal rifinanziamento del bond da 300 milioni in scadenza alla fine del 2022, da completare con un certo anticipo per non allarmare i mercati finanziari. I prossimi mesi inoltre saranno quelli del passo avanti definitivo per il via libera del Comune al progetto di costruzione del nuovo stadio. L’asso da giocare sul tavolo di una maggiore valutazione dell’Inter. Le smentite sull’interessamento di Pif non bastano a congelare una situazione che deve per forza produrre un cambiamento al termine di questa stagione", conclude il quotidiano.

 

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