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Pioli: “Sarò potenziatore. Icardi esempio. Candreva? Altro contesto. Samuel? Ho spinto io”

L'agenda di Stefano Pioli ha previsto per oggi la tradizionale conferenza di presentazione da allenatore dell'Inter. FCINTER1908.it ve la racconta passo per passo

Dario Di Noi

L’era targata Pioli, in casa Inter, è cominciata: l’annuncio è stato seguito dai primi allenamenti e dal lavoro sul campo, ma per dare ufficialmente il via alla sua storia in nerazzurro non poteva mancare la tradizionale conferenza stampa di presentazione. Al centro sportivo di Appiano Gentile, il mister emiliano si racconterà per la prima volta davanti ai giornalisti. FCINTER1908.it, presente all’evento, raccoglierà qui le sue prime impressioni.

Si parte con le domande riservate ad Inter Channel: "Elegante e modaiolo? Non lo so, avevo freddo e pochi capelli, mi dovevo coprire (ride). Domande? Credo me ne facciano tante, ma è difficile capire cosa possano chiedermi. Sarà molto semplice, sono strafelice di essere qua, sono in un grande club e farò di tutto per questi colori, per questo club e per i tifosi. Derby? Inevitabile che la testa possa essere lì, ma mai come adesso è importante pensare giorno dopo giorno. Non siamo  in tanti, ma ho trovato grande disponibilità. Conta mettere dentro i primi concetti, poi piano piano ci avvicineremo alla partita, dove avremo le nostre carte da giocare. Forza Inter? Sempre".

Inizia la conferenza, in sala tutta la dirigenza.

"Tifoso dell'Inter? Questa è la verità, per me è una grande gioia sedermi qui. Sono molto felice, mi rendo conto di avere tante responsabilità ma sono motivato e convinto che darò il massimo".

"Contrasti con Candreva? Ho sempre pensato fosse un ottimo giocatore e un grande professionista. I contesti sono diversi, sono convinto che darà il massimo. Siamo entrambi professionisti. Sta facendo bene e so che farà ancora meglio, l'ho sempre stimolato e sono convinto che possa fare ancora di più. E' un grande giocatore, ma può dare ancora di più"

"Idee per amalgamare il gruppo? Dobbiamo pensare da squadra, possiamo ottenere successi se tutti noi rinunceremo al proprio io per metterlo a disposizione della squadra. Sono convinto di avere una squadra con valori. Il talento da solo non è sufficiente, voglio squadra che giochi con cuore in mano e con passione. La tifoseria ci ha sempre dimostrato questo, dobbiamo prendere questa energia. Lavorare da squadra sarà obiettivo per tutti noi"

"Troppi 29 giocatori? Io penso che abbiamo un mese importantissimo. Prima il derby, importante per classifica e prestigio cittadino. Fino al 21 dicembre avremo poi 8 partite, abbiamo bisogno di tutti. L'organico è di qualità, tutti avranno possibilità, soprattutto chi dimostrerà l'atteggiamento adatto per un certo tipo di gioco".

"Cosa serve? Mentalità concreta e vincente. La squadra può giocare calcio concreto e propositivo, che ci può dare vantaggi sugli avversari. Per me l'obiettivo è che giochino con una passione enorme, con una voglia incredibile di scendere in campo e di mettere sotto gli avversari. Se ce la faremo, avremo poi i valori tecnici per diventare squadra forte"

"Obiettivo? Sarei contento se ottenissimo la Champions League. Ci sono tante partite da giocare, manca tanto. L'anno scorso era prima l'Inter dopo 12 giornate, mentre la Juventus era a 9 punti. Poi sappiamo come è finita. Non sono qui a vendere illusioni, non so quanto ci metteremo e non sarà facile, ma credo ci siano tutte le possibilità di raggiungere l'obiettivo che squadra, proprietà e allenatore vogliono"

"Approccio pesante col derby? Ci aspetta una grande partita, l'Inter ha dimostrato anche quest'anno di trovare motivazioni adatte contro certe squadre. Sarà un avversario difficle, ma abbiamo qualità importanti e potremo fare bene"

"Più difficile trattare con Lotito o con la  società cinese? Più importante che io sia qui adesso, il resto non conta. Se sono qui vuol dire che è andato tutto a buon fine: ho trovato supporto, unione e compattezza. Sono contento perchè la proprietà e la società mi daranno tutto il supporto che serve"

"Difesa a 3 o 4? Per inciso, non credo esista solo un modulo vincente, si tratta più di principi e atteggiamenti. Sarebbe sbagliato cambiare troppo, abbiamo partite importanti e questa sosta mi permetterà di prendere confidenza con un ambiente numeroso e organizzatissimo. Troverò tutti i giocatori solo poco prima del derby, quindi ora punteremo sulla difesa a 4. Ho le idee chiare su come far giocare la squadra, a prescindere da una difesa a 4 o a 3 e da un centrocampo a 2 o 3"

"Condizione fisica? Io e il mio staff siamo molto attenti, per cercare di capire se ci siano carenze. Ora è troppo presto. Abbiamo portato il  nostro materiale, ci si allena in settimana per come si gioca. Io prediligo calcio aggressivo e intenso, quindi anche gli allenamenti quotidiani andranno in quella direzione"

"Società? Ho chiesto grande compatezza, unione e supporto, e me lo stanno dando. Mi sono molto vicini, così come lo sono tutte le persono che lavorano qui ad Appiano: li sento tutti molto positivi. Sappiamo che il cammino non sarà semplice, dobbiamo lavorare duramente per tornare al vertice. Molto del nostro futuro dipende dal nostro lavoro. Se vogliamo avere possibilità di successo dobbiamo allenarci quanto gli avversari se non di più"

"Io normalizzatore? Sono andato a cercarlo sul dizionario questo termine. Ma dice che è 'colui che porta alla normalità', quindi non è adatto. L'Inter vuole di più, non la normalità. Io voglio sviluppare al meglio il potenziale importante che abbiamo. Spero che a fine anno possiate dire che sono un 'potenziatore' e non un normalizzatore".

"Importante la sosta natalizia? Sarà un periodo importante, anche se non è così ampia da permetterti un richiamo di preparazione. Giorno dopo giorno dovremo mettere dentro nuove sensazioni e metodo di lavoro. Serve la disponibilità necessaria. Ora abbiamo pochi giocatori, ma ho trovato disponibilità, negli occhi hanno la voglia di cambiare passo. Potremo migliorare nel lavoro di tutti i giorni, passo dopo passo per non esagerare in niente. La squadra ha bisogno di idee e principi belli chiari, uniti all'entusiasmo di andare in campo"

"Segna solo Icardi? Sono contentissimo di allenarlo, un grande attaccante che segna con continuità. Spero continui a farlo, con il grande impegno, il sacrificio e la volontà che dimostra sul campo. E' un esempio da seguire. Tanti possono fare gol: gli attaccanti esterni, i trequartisti e i centrocampisti che devono inserirsi di più. Uno dei miei obiettivi è far occupare meglio l'area avversaria, con più giocatori e tempi migliori, per non avere un solo terminale offensivo, isolato e non supportato"

"Previsto l'utilizzo di Gabigol? E' previsto l'utilizzo di tutti i giocatori che ci possono far vincere le partite. Toccherà a me capire chi possa farlo. Gabriel ha grandi qualità, si sta allenando bene e vedremo di volta in volta chi schierare"

"Chi è Pioli? Un professionista che non lascia nulla al caso, lavora tanto, ha uno staff competente che lavora con passione. Cerco di sfruttare il potenziale e permettere ai giocatori di dare il massimo. Qui ci sono tanti valori, possiamo raggiungere gli obiettivi che desideriamo"

"Come è nata l'opportunità Inter? Con un contatto settimana scorsa, poi con la risoluzione della Lazio e la successiva firma del contratto"

"Trapattoni dice che l'Inter è una centrifuga? Il Trap è stato mio allenatore, l'ho sempre stimato e apprezzato, mi ha fatto capire cosa voglia dire mettere passione e entusiasmo nella professione. Mi ha insegnato tanto, ma credo che ogni allenatore debba seguire il suo percorso. So di allenare un grandissimo club, tra i più importanti al mondo, quindi è normale essere sotto pressione. E' quello che volevo, la chiamata dell'Inter è arrivata al momento giusto secondo me. Il Trap dice grandi cose sul fatto che si debbano vincere le partite: io sono qua per dare un risultato alla squadra, alla società e ai tifosi. Ma credo comunque che sia più facile vincere le partite giocando bene a calcio"

"Importanza del Parma nella mia carriera? Credo che nasca tutto dalla passione che ho per il pallone. Il Parma mi ha dato la possibilità di iniziare da giovane, mi ha dato la voglia di andare oltre le mie possibilità e di scoprire cose nuove. Quando ho smesso di giocare, purtroppo e per fortuna troppo presto per una serie di infortuni, sentivo che quello che volevo sarebbe stato fare l'allenatore. Certo che Parma è la mia città, peccato che la mia prima esperienza non sia andata a buon fine, ma ringrazierò sempre il Parma per le possibilità che mi ha dato e per essere cresciuto in un ambiente che mi ha dato i valori che mi porto dentro ancora adesso"

"Regista, da Biglia a Medel? Credo che le caratteristiche di un giocatore siano importanti, ma credo che contino soprattutto la mentalità e la posizione che tieni sul campo. Non dobbiamo avere solo un giocatore che ci faccia muovere palla: voglio una manovra fluida, veloce e imprevedibile"

"Samuel? Sì è vero che ho spinto io, assolutamente sì. Avevo letto la notizia dai giornali su Walter come osservatore della società. L'ho conosciuto da giocatore e da avversario: tutti lo conoscono come difensore, anche io non l'ho conosciuto di persona, ma in campo ho sempre pensato di avere davanti una persona molto seria e umile. Perciò credo sia la persona adatta per mettere a disposizione del gruppo tanti valori. Conosce bene l'ambiente e i valori dell'Inter, li incarna al massimo, per cui credo possa essere un collaboratore importante per me nella gestione del gruppo. Ho parlato ieri con lui, l'ho sentito felicissimo e sono contento anche io: credo di aver inserito nello staff una persona che può aiutarci a crescere e a inserire in squadra certi valori"

"Banega? Non faccio tante distinzioni sui ruoli dei giocatori. per me esistono giocatori intelligenti e giocatori poco intelligenti. Non ho ancora avuto modo di conoscerlo ma non conta. Lui rientra nei giocatori intelligenti, si muove bene, può inserirsi e verticalizzare: avere giocatori così non può che essere utile per la squadra e per la manovra"

"Collaboratori? Murelli Giacomo è il mio secondo storico, il mio braccio destro e la mia coscienza. Persona fidata che mi sta vicino da sempre. Il prof Matteo lavora con me dal 1999. Si tratta di un gruppo affiatato che lavora tanto e non lascia nulla al caso, è sempre sul pezzo. Il calcio è molto bello, ma allo stesso tempo è molto imprevedibile"

"Classifica? Non mi interessa guardare il passato adesso. Noi tutti dobbiamo fare questo sforzo, pensando al futturo. Non voglio perdere energie a guardare cose che non posso controllare: posso controllare solo quello che succederà da qui in avanti. Possiamo raggiungere traguardi importanti"

"Contrattualmente mi gioco tutto in questi mesi? Non cambia niente, non sono per nulla preoccupato. Sono solo concentrato e motivato. Alleno l'Inter e quindi non posso pensare ad altro che dare il meglio di me stesso. Darò tutto e pretenderò tutto, bisogna fare bene perchè ne abbiamo le qualità. Non conta niente il contratto e il mio futuro, conta il bene dell'Inter. Tutti gli allenatori sono legati ai risultati, è il nostro lavoro"

"Terzini? Io credo che il risultato non dipenda mai da un singolo reparto, dobbiamo ragionare di squadra. Se tutti lavorano per la squadra ne beneficiano soprattutto i difensori. Voglio una squadra che non sia passiva nel possesso palla, e che difenda con passione la propria porta"

"Punti cardine del mio lavoro? Lavoreremo su tutto, per far sì che le situazioni ci diano vantaggi la domenica. In una sola partita si verificano tante situazioni, perciò più idee chiare trasmetti e più i giocatori saranno pronti a reagire sul campo. Da un momento all'altro può cambiare una situazione di campo. Sappiamo di non avere tantissimo tempo, dobbiamo fare le cose per bene. La fretta non è consigliera, ma il tempo stringe. Bisogna lavorare non tanto, ma di qualità"

"Regalino chiesto ad Ausilio che è qua? No è appena andato via (sorride)"

"Ricordi più belli? Da calciatore dico il gol di Sanremo che ci ha dato la promozione dalla C alla B con il Parma, rimane una soddisfazione incredibile. Sono di Parma, in quel momento ero un ragazzo giovane che già sapeva che sarebbe andato alla Juventus e ha provato una grande gioia. Da allenatore credo siano tanti i ricordi, ma ora non posso guardarmi indietro, posso guardare solo avanti".

(FCINTER1908.it)