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Pioli: “Voci panchina? Penso solo a fare il massimo. Brozo e J.Mario da valutare. Dobbiamo…”

Stefano Pioli ha incontrato oggi la stampa in conferenza in vista di Cagliari-Inter.

Simona Castellano

Dopo la sconfitta con la Roma, l'Inter proverà a reagire e rialzarsi domenica contro il Cagliari per continuare a fare il possibile per ottenere un posto in Champions. In vista della partita di domenica, Stefano Pioli ha incontrato oggi i giornalisti alle ore 14 nella sala stampa del Suning Training Center.

FcInter1908.it vi riporta la diretta testuale della conferenza:

-Difesa a tre? Medel e Murillo diffidati. Joao Mario e Brozovic come stanno?

Le scelte non saranno condizionate dalle diffide, schiererò la squadra più pronta, efficace, la partita come tutte le altre per noi conta tanto. Joao Mario e Brozovic saranno valutati domani per comprendere se saranno a disposizione contro il Cagliari.

-Solo una sconfitta possibile da qui alla fine? 

Quando rincorri non può dipendere solo da te, molto dipende da chi è davanti, da quanti punti faranno. Noi proveremo a vincere tutte le partite, ne mancano 12 e dobbiamo vincerne tante. Quella di domenica è la nostra partita importante, non sarà facile e stiamo lavorando per affrontarla nel migliore dei modi.

-Persi con te big match e vinte tutte le altre. Che cosa manca?

Ci sono tante cose da mettere insieme in 95 minuti: l'aspetto tecnico, tattico, fisico e, soprattutto, l'aspetto mentale. Sono cose che vanno costruite con il lavoro, la conoscenza, le idee, situazioni che porti sul campo con una certa continuità e ti danno consapevolezza e attraverso risultati consecutivi. Non è un caso che loro siano in alto in classifica. La differenza non è così alta, comunque, ho grande fiducia in questi giocatori, ci sono i valori per avvicinare queste squadre, dobbiamo solo tirarli fuori da qui al 28 maggio.

-Gap da colmare con rosa o atteggiamento? Occasione create e sfruttate, qual è il problema?

Cosa serve per avvicinare le prime tre? Sicuramente lavoro, tempo. Stiamo parlando di formazioni al vertice da quattro/cinque anni, quindi sono cresciute di anno in anno trovando convinzione, continuità, investimenti, prestazioni, possibilità di migliorare l'organico. Noi dobbiamo lavorare per dare una base solida alla squadra, per inserire poi gli elementi giusti che ci consentano di avvicinarle. La distanza non è notevole, ma se abbiamo perso i tre scontri diretti allora qualcosa ancora ci manca, ma siamo sulla strada giusta. Servono tante cose, non può essere sufficiente solamente qualche mese per riuscire ad avvicinarsi di più. La qualità in rosa c'è, ce n'è tanta, questo mi fa essere positivo e mi fa pensare che ci si possa avvicinare a chi è davanti. La qualità la puoi avere nella prestazione generale ma poi ti manca nella fase finale, nel tiro. Si parla di occasioni da gol quando l'occasione è creata e chiara. Domenica abbiamo preso due gol dove sulla carta quella non era occasioni da gol, con due tiri da 20-25 metri. Devi avere l'abilità di trasformare in gol situazioni che non sembrerebbero così pericolose. Possiamo determinare i nostri risultati cercando di migliorare in fase di finalizzazione. Questo ci vede in difficoltà rispetto alle squadre in alto. Per gli altri numeri siamo vicino, ma facciamo fatica nelle piccole cose che possono fare la differenza. Questo può significare tante cose, anche che abbiamo subito due gol che hanno cambiato la partita a livello mentale e tattico: un conto è giocare sullo 0-0, un conto con lo svantaggio. Preso il primo gol quando eravamo nettamente in superiorità numerica. Dobbiamo crescere in queste cose ed essere più attenti e determinanti, in fase difensiva come in fase offensiva. Abbiamo avuto due palle gol per pareggiare domenica, con Joao Mario e Perisic, con due occasioni molto più pericolose delle due azioni in cui Nainggolan ci ha fatto gol.

-Settimana di polemiche dal punto di vista arbitrale. Riflessione su questo clima?

È la normalità purtroppo. Gli addetti ai lavori devono rimanere concentrati su cosa si può controllare. Io e la squadra, ad esempio, stiamo lavorando per migliorare la posizione in classifica, le prestazioni e per raggiungere il gap con le prime. Non dobbiamo preoccuparci di cose che non possiamo controllare noi.

-In vista della prossima stagione sei d’accordo che a questa squadra serva un maggiore potenziale offensivo?

Come vi piace parlare della prossima stagione. Stiamo lavorando, se diamo una valutazione alle ultime classifiche del campionato, la classifica è quasi sempre stata Juve, Roma, Napoli, solo un anno la Lazio è arrivata terza. Stiamo lavorando per cercare di ridurre il gap con le squadre sopra in classifica. Sarà importante questa stagione per gettare le basi giuste e poi inserire elementi di spessore  e qualità che ci consentano di aumentare il livello e raggiungere queste squadre che, a giudicare da questi ultimi anni, sono le più forti in Italia.

-Differenza tra occasioni create e gol segnati, soprattutto fuori casa. Cosa casuale? 

I numeri non sono mai casuali, la percentuale di occasioni sfruttate credo che sia il nostro limite in questo momento. Siamo la terza squadra, dopo Roma e Napoli, che crea più occasioni da gol, ma siamo la penultima per quelle sfruttate, la percentuale è troppo bassa. Segnare un gol dipende da due fattori: qualità e voglia di fare gol. Ci stiamo lavorando. Dobbiamo migliorare questo aspetto se vogliamo recuperare punti.

-Cosa dire alla squadra per puntare al terzo posto? 

Abbiamo un unico obiettivo, cioè dare il massimo ogni volta che scendiamo in campo. Possiamo vincere ancora molte partite da qui alla fine.

-Banega pronto per giocare titolare?

Ha avuto dei problemi settimane fa, si è unito al gruppo poi con continuità, ma sta lavorando bene, sta bene come condizione fisica e mentale e quindi è a disposizione.

-Come avete preparato la gara con il Cagliari?

Abbiamo preparato la gara per essere efficaci in tutte e due le fasi di gioco. L’avversario ha costruito la propria salvezza tra le mura amiche con qualità e buoni giocatori. Dobbiamo giocare meglio di loro e provare ad essere più efficaci di loro.

-Strootman nella tua Inter?

C’è la prossima domanda (ride, ndr)?

-Quando parli di guerra parli di terzo posto?

Il nostro obiettivo è il terzo posto e non deve cambiare finché ci saranno le possibilità di centrarlo.

-Come arriva l'Inter a questo punto? 

Sono state tutte partite difficili per noi, sappiamo che per rincorrere le posizioni al vertice possiamo permetterci pochissimi errori, le partite vanno affrontate tutte con la stessa mentalità per vincere e con la volontà di provare a vincere. Dobbiamo trasformare la delusione che c'è, tenevamo molto a questa partita, dipenderà da noi se riusciremo ad avere altre chance così, di giocarci scontri diretti importanti. Abbiamo le nostre carte da giocarci. Dobbiamo ripartire velocemente già domenica contro il Cagliari. La prima partita è quella che conta davvero.

-Ti tolgono serenità, certezza le voci sulla panchina? 

Per me le voci non esistono, voi siete dei fenomeni, mettete voi in giro le voci e poi mi chiedete come ci si sente. Io e la squadra siamo concentrati sul lavoro, penso solo a fare il massimo per il bene dell'Inter e così sarà fino al 28 maggio, poi le voci è inevitabile che ci siano, ci sono sempre state, ma né mi tolgono serenità né convinzione nel mio lavoro.

-Con il senno di poi, giocherebbe la partita allo stesso modo?

Ho schierato la formazione che ritenevo la più efficace, la migliore, la più efficace per mettere in difficoltà i nostri avversari. Poi qualcosa non ha funzionato, soprattutto in alcuni momenti della gara dove dovevamo fare qualcosa in più.

-Qualcosa le ha dato particolarmente fastidio di queste critiche?

Niente di nuovo, niente di inaspettato. Abbiamo perso una partita che volevamo sviluppare e affrontare diversamente, non ci siamo riusciti, siamo stati bravi ad analizzare la cose positive e negative per lavorarci sopra. Abbiamo perso una battaglia ma non la guerra.

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Ecco le parole del mister ad Inter Channel:

Settimana difficile? 

C'è stata delusione sicuramente, perché la partita non è andata come volevamo, abbiamo valutato quello che abbiamo messo sul campo, le cose positive, le cose negative e ci siamo messi a lavorare con grande volontà, dobbiamo reagire immediatamente, abbiamo perso una battaglia ma non la guerra.

Partita con il Cagliari? 

Il Cagliari ha un grande obiettivo, fermare una squadra blasonata, importante. Lo hanno fatto una volta, ma hanno 31 punti e 23 punti fatti in casa. Ci aspetterà un avversario motivato, che vorrà fare la gara, dando il massimo per batterci. Noi pensiamo alla nostra prestazione, dobbiamo cercare di giocare meglio dei nostri avversari, in passato con qualche stop siamo sempre stati bravi a reagire, dobbiamo farlo anche questa volta.

Reazione? 

SI è vincenti soprattutto nella testa e nella mentalità dimostrando di saper reagire, anche le grandi squadre possono perdere una partita ma poi si rimettono in carreggiata. È quello che dobbiamo fare anche noi.

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