La sala Buzzati ha il pubblico delle grandi occasioni, microfoni e telecamere appostate in attesa che arrivi lui, il Capitano. Il Premio é alla sua settima edizione. Prendono posto il presidente del Coni Petrucci, Gianfelice Facchetti, il direttore della Gazzetta dello Sport, Andrea Monti. Scorrono le immagini di Giacinto, un nr.tre indimenticabile, in campo e fuori.
copertina
PREMIO FACCHETTI A ZANETTI: “Un simbolo anche italiano. E il segreto…”
La sala Buzzati ha il pubblico delle grandi occasioni, microfoni e telecamere appostate in attesa che arrivi lui, il Capitano. Il Premio é alla sua settima edizione. Prendono posto il presidente del Coni Petrucci, Gianfelice Facchetti, il...
Andrea Monti, direttore della Gazzetta dello Sport: "Grazie alla redazione della Gazzetta e a tutti gli amici che hanno voluto condividere con noi il premio Facchetti. Abbraccio la famiglia Facchetti e Cannavò. Il premio é nato dall'idea di Cannavò, indimenticabile, che vedeva incarnato in Giacinto un doppio ideale. Capacità atletica in campo e doti di fair play. Poi ci fu Carlo Verdelli che conservò l'eredità di Cannavò e Franco Arturi che ha inventato il sottotitolo, il bello del calcio. Uno slogan riuscitissimo. Ogni anno questa giuria avvia una ricerca per individuare un personaggio a due dimensioni. Un campione in campo e fuori dal campo che col suo esempio interpreti la dimensione etica. Con quella il calcio diventa lo sport più esemplare del mondo. Su questo palco ci sono stati Platini, Maldini, Prandelli. S era evitato finora di premiare un giocatore nerazzurro, quest'anno il tabù é caduto. Facchetti é stato un simbolo per la nazionale e per l'Inter. I simboli nascono in una determinato momento storico e vanno al di là delle passioni. Noi ci auguriamo che lo possa diventare il premiato di oggi, fra mille anni perché il premiato sta continuando a giocare. A premia un eterno ragazzo e grazie alla sua lealtà in campo e fuori é divenuto un simbolo buono del calcio moderno, riconosciuto anche da tutti i suoi avversari. 815 presenze, due sole espulsioni testimoniano la grande correttezza in campo." Applausi per il Capitano
Gianfelice Facchetti legge le motivazioni dell'assegnazione del Premio. "Corre e si spende in campo, mai un cappello fuori posto. Zanetti sta invecchiando alla maniera di Dorian Gray. Ha fatto del rispetto una bussola straordinaria. Nerazzurro dai mille record. In anni di calcio si é proposto senza cavalcare scandali. Il sempreverde Zanetti esprime davvero il bello del calcio."
Le curiosità dei lettori della Gazzetta dello Sport, lette dal direttore Andrea Monti.
La prima domanda é di un milanista. Ammiro Zanetti, ha in testa solo il calcio.Andavi bene a scuola?Sì perché anche i miei genitori mi hanno detto sempre prima la scuola e poi il calcio.
Come si fa a mantenere un fisico che supera i ventenni?
la cultura degli allenamenti e la fortuna di avere un fisico che me lo ha permesso e di non avere gravi infortuni.
Ne fai ancora due o tre anni?
Non ho mai detto che smetterò fra un anno...(risate)
Se ora riesci a fare così tante partite, quando eri piccolo quante riuscivi a farne?
Ricordo di aver iniziato a giocare nel mio quartiere e giocavo 4 partite al giorno. Ti divertivi ed era la cosa più bella.
Il Presidente del Coni: "Ripercorrevo la storia di Zanetti in Italia. É un atleta, pur non essendo italiano, amato dagli italiani. Non si ottengono risultati per caso. Oltre a essere bravo col pallone lo devi essere nella vita. Saluto la famiglia con Facchetti e Cannavò. Coloro che amiamo e ci hanno lasciato sono ovunque noi siamo."
Bedy Moratti: " Ho un ricordo profondo di Giacinto. Un uomo di pulizia interiore e di lealtà. A questo percorso c'è Javier che é una persona alla quale noi dobbiamo molto. Grazie Javier, grazie Giacinto.
Adriano Galliani: "Abbiamo avuti molti derby, vittorie, pareggi e sconfitte. In 18 anni non ho mai sentito un nostro giocatore che facesse un appunto a Zanetti. mai una parola contro.
Lotito:" Io penso che Zanetti incarni i valori dello sport. Il senso dell'attaccamento, il rispetto delle regole, il merito, l'umiltà. Siamo passati ad una fase che si deve vincere ma qualsiasi costo. Lui é per fortuna in controtendenza. Lui é un insegnamento e rappresenta un esempio per i giovani. Edificante e costruttivo."
Berretta: tanti auguri per i primi 40 anni, ce ne saranno altri. Avere protagonisti che richiamano questi valori é un grande aiuto per tutti. E stanno facendo scelte molto giuste nella strada della sostenibilità, credo che si sia imboccata la strada giusta. Avere simboli come Zanetti aiuta.
Luis Suarez: "C'ero io da solo a vedere Zanetti, nessun dirigente dell'Inter. Prima di partire abbiamo fatto una riunione con Bianchi che voleva due esterni. Ho visto una partita della nazionale e giocava terzino destro e ho pensato che faceva al caso nostro. Dopo ho preso Roberto Carlos. Non é venuto Mazzola né nessuno, c'ero solo io. Chi é venuto dopo non lo so. Quando discutevate del contratto gli ho detto firma non stare a discutere. E giochi bene ogni anno ti verrà aumentato. Il resto ognuno può dire quello che vuole. "
Boninsegna: Ho avuto la fortuna di conoscerli tutti e due. Due giocatori particolari, due persone molto serie. Non hanno mai data dito a pettegolezzi. Giacinto mi diceva i sacrifici iniziano quando usciamo dal campo. Dormire, riposare, non andare in giro di notte. Zanetti una gentilezza squisita, era il primo a salutarti. Un grande campione in tutti i sensi."
Commoventi testimonianze di tifosi malati di Sla che raccontano il loro amore per il Capitano e per l'Inter.
© RIPRODUZIONE RISERVATA