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Inter, quantità e qualità in mezzo al campo. Inzaghi ha trovato il suo tris d’assi

Inter, quantità e qualità in mezzo al campo. Inzaghi ha trovato il suo tris d’assi - immagine 1

Dopo il breve rodaggio, il tecnico dell'Inter ha scelto i suoi titolari per il centrocampo: Barella, Brozovic e Calhanoglu

Andrea Della Sala

Non ci ha messo molto Inzaghi a trovare l'assetto basse della sua Inter. Quantità e qualità nel centrocampo, il motore della macchina nerazzurra, il reparto dal quale si sviluppano le idee e le occasioni dell'Inter. Un vertice basso come Brozovic che garantisce km, geometrie, recuperi, ma che è anche il costruttore di gioco, il playmaker della banda; e due mezzale che hanno nelle loro corde interdizione, inserimenti, assist, gol e qualità. Se la coppia Barella-Brozovic era già ben collaudata, il turco ex Milan si è calato alla grande negli schemi nerazzurri.

CALHANOGLU - I numeri di Calhanoglu parlano da soli. Dopo un avvio scintillante contro il Genoa, il turco ci ha messo un po' per trovare continuità, ma una volta ingranato non ha più tolto il piede dall'acceleratore. 21 presenze tra Serie A e Champions, 6 gol e 7 assist (tutti in campionato). Ma non solo: in Italia l'ex rossonero è secondo, dietro a Candreva, per passaggi chiavi realizzati, ben 39.

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BROZOVIC - Una miriade di palloni toccati a partita, una soluzione sempre a portata di mano, un salvataggio per i compagni in fase di costruzione. Brozovic è tutto questo, ma se le prestazioni sono sotto gli occhi di tutti, ci sono anche le statistiche a certificare la bontà del lavoro del croato. 11,5 km di media a partita, secondo dietro a Barak; 25 presenze tra Champions e campionato, una rete e due assist.

BARELLA - La crescita di questo centrocampista è costante e senza fine. Inzaghi fatica a rinunciare a lui e anche Mancini lo manda in campo ogni volta che è a disposizione. 7 assist in Serie A in 17 presenze di campionato e 1 gol, ma Barella ormai non ha più nulla da dimostrare. Provvidenziali i suoi inserimenti in area avversaria, anche se non sempre trova la lucidità per andare a segno. Leader lo è ormai diventato, manca un ultimo step per diventare quel centrocampista di livello europeo che tutti si aspettano.

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