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L’Inter si è innamorata di Sensi. Qualità, gol, assist e pressing: Conte non può fare a meno di lui

Il centrocampista dell'Inter ha aggiunto tecnica in mezzo al campo e ora il tecnico non vuole più tirarlo fuori

Andrea Della Sala

Nell'Inter che guarda tutti dall'alto in Italia c'è sicuramente un giocatore che sta brillando più degli altri: Stefano Sensi. Il centrocampista nerazzurro sta vivendo un momento fantastico ed è diventato subito un giocatore fondamentale per le idee di Conte. Come spiega La Gazzetta dello Sport: "Perché se ci fosse una speciale classifica dei calciatori che meglio interpretano il pensiero dell’allenatore, il numero 12 sarebbe largamente in vetta. Sensi traduce, moltiplica pane e pesci, si sdoppia, lancia e fraseggia, scarabocchia il gioco altrui e disegna quello dell’Inter. Genova è l’ultima dimostrazione di sei uscite al di sopra di ogni sospetto e aspettativa. Quella prima, l’ingresso dalla panchina contro la Lazio, è stata la cartina di tornasole: c’era stata un’Inter in difficoltà prima, s’è vista una squadra che ha legittimato il successo poi".

"Tra gol e assist Sensi è entrato direttamente in cinque reti nerazzurre sulle 13 totali. Tremendamente centrale, lui e l’Inter sono come amanti che si sono trovati in maniera quasi casuale – un’opportunità di mercato colta al volo da Ausilio e Marotta, l’obiettivo prioritario del centrocampo è sempre stato Barella – e ora immaginano una storia d’amore senza precedenti. O per meglio dire, con pochi precedenti. I tre gol di Sensi sono fuori media per lui, che in Serie A non è mai andato oltre quota due e in B al massimo, col Cesena, in una stagione ne fece quattro. I tre gol sono impresa fuori dal normale. Per farsi un’idea veloce: negli ultimi 40 anni di Inter tra i centrocampisti vi erano riusciti solo Matthäus (1990-91), Desideri (1991-92), Djorkaeff (1997.98, lui che pure era quasi attaccante) e Stankovic (2006-07)".

"Sensi ha colmato la grande lacuna tecnica della scorsa stagione, quando la qualità a centrocampo era garantita dal solo Brozovic. Ora i due sono complementari eppure diversi, quando si pensava invece fossero solo alternativi. Sensi è il motore che accende l’Inter. Lo accende con il pallone tra i piedi. Ma è anche uomo tattico che Conte usa per andare a dar fastidio, in fase di non possesso, al regista avversario: s’è visto in più di un’occasione, specie nel primo tempo contro la Samp. Molto centrocampista, un po’ trequartista, Conte fa una difficoltà infinita a rinunciarvi. E infatti difficilmente lo farà, tra Barcellona e Juventus", aggiunge La Gazzetta dello Sport.

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