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Spalletti: “Inter, serve una reazione al ‘qui funziona così’. Via la paura del passato. Gli equilibri…”

Dopo la partita di Coppa Italia contro il Milan, l'allenatore nerazzurro ha parlato in sala stampa

Eva A. Provenzano

E' un periodo complicato ed è arrivato nel momento meno atteso. L'Inter è stata eliminata dal Milan ai supplementari dei quarti di Tim Cupe aleggiano sulla testa dei nerazzurri i fantasmi del passato. Dopo un percorso netto, ancora una volta, la formazione interista - come ai tempi in cui è arrivata quarta con Mancini - è incappata in un periodo storto, in un crollo che rischia di compromettere il resto della stagione se la reazione alla batosta di stasera (e quelle delle due ultime di campionato) non sarà immediata e senza nessun tipo di alibi. Luciano Spalletti, dopo la sconfitta con il Milan, è arrivato in sala stampa per fare la sua analisi insieme ai giornalisti presenti. Tra loro anche FCINTER1908.IT che vi riporta le parole del mister:

-Cosa ti preoccupa della tua squadra? 

Mi preoccupa che si pensi di avere dei problemi. Servono poi le reazioni che determini tu e col tempo si conosce sempre di più della squadra e in base a questa conoscenza ho una reazione più forte per quello che traggo come risultato. Si ha la sensazione che si respiri un'aria che sembra voglia dirci "qui funziona così". Se non ci metto mano le cose vanno così. Ma serve una presa di coscienza e di comportamento perché poi le cose bisogna risolversele, io ci devo mettere mano e devo andare contro alla tendenza di parcheggiare le reazioni. Non devo aspettare di subirle, bisogna che risolva certe cose, si ha più problemi quando si pensa che altri debbano risolvere i nostri problemi. E questo vale anche con il mercato. Io penso veramente che i miei abbiano le qualità per fare questo. I risultati ci dicevano che avevamo qualità e che eravamo cresciuti. Ora siamo ricaduti in un'involuzione nella qualità del gioco. Però i gol vanno segnati quando le chance le crei perché altrimenti al "qui funziona così" dai più peso e perdi convinzione di poterla portare a casa. Ci sono stati buoni ritmi e però poi ti capita il gol da fare e non lo fai e gli altri la sfruttano, come è successo in campionato, non vedo una prestazione sbagliata con il Sassuolo. Chiaro che c'è un po' di appiattimento di reazioni e di credere di avere delle qualità dopo questi episodi. Si ha timore di ricadere nel passato e invece le reazioni servono e bisogna condividere meriti, difetti e problemi, bisogna dare forza alle caratteristiche e qualità individuali che si hanno altrimenti non saremmo a questo punto del campionato e rimetterle in vetrina. 

-Come mai un gol nelle ultime cinque gare? Scadimento del reparto avanzato o è successo qualcosa all'improvviso? 

I gol a volte si fanno e a volte si sbagliano, l'importante è continuare a creare delle situazioni. Ho mantenuto questo tipo di assetto perché penso che la squadra così abbia un equilibrio. Anche stasera quando sono stato più offensivo abbiamo subito il palleggio. Siamo una squadra che vive di equilibri sottili per cui di andare a buttare il cappello per aria non lo possiamo fare. Se hai più forza davanti servono le coperture. Nelle ultime gare è successo che abbiamo perso equilibrio quando abbiamo attaccato di più. Le mie squadre segnano di solito? Dipende molto dalle qualità dei giocatori e loro le qualità ce l'hanno. Bisogna essere bravi a parlare in profondità di quella che è la possibilità di fare, quali sono le nostre qualità tecniche, ridare freschezza alle gambe, non facciamo viaggiare la palla in velocità. Se hai paura del passato capita di non riuscire a fare bene. Devi andare avanti con convinzione, nessuno ti porta in giro per il mondo se non vai da solo. Se non fai vedere come si sta con queste componenti in gruppo nel tentativo di fare strada. 

(Fonte: FCINTER1908.IT, dal Meazza Eva A. Provenzano)

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