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Spalletti promuove Karamoh per il derby: la sua qualità ha già colpito l’ambiente

L’ala nerazzurra ha stupito per la personalità con il Genoa. Contro il Milan può essere la carta da giocare a gara in corso

Francesco Parrone

Yann Karamoh ha dimostrato subito di saperci fare e superare i primi stress test, specie i minuti giocati contro il Genoa portatori di freschezza, caparbietà e la giusta sfrontatezza. Secondo La Gazzetta dello Sport Ivan Juric ricorderà quest’ala franco-ivoriana per avergli provocato due ammoniti e un espulso nella sfida persa contro l’Inter. Il finale di gara giocato quasi per intero con il pantaloncino arrotolato a metà coscia ha mostrato le prime qualità del ragazzo venuto da Parigi, punto di partenza della sua ancor giovane carriera. Precisamente da Colombes, sobborgo a nord ovest di Parigi, sede del Racing Club. Da lì il Caen lo pescò nel 2011, a 13 anni. Rapida ascesa fino alla Ligue 1 francese e passaggio alla Serie A italiana.

L’impatto non è stato morbido. Soprattutto perché è atterrato a Milano proprio all’ultimo giorno di mercato, ma anche per i sistemi di allenamento ben diversi rispetto alla sua esperienza. Qui l’intensità è più marcata anche durante la settimana, non solo nelle gare di campionato. Yann ha impiegato poco ad adattarsi perché il suo carattere ambizioso lo fa reagire agli impulsi. I minuti giocati contro il Genoa lo hanno dimostrato: è entrato, senza paura, con la sfrontatezza di chi ha voglia di fare e di mettersi in mostra per il bene della squadra. Tutti aspetti positivi per un allenatore. Luciano Spalletti è rimasto incantato della sua esplosività nei primi metri, quelle falcate che lui vorrebbe lo portassero direttamente in campo già nel derby.

A gara in corso magari, se dovesse servire per raddrizzare la serata o per inserire una freccia adatta a sfruttare gli spazi delle ripartenze. Karamoh lavora per farsi trovare pronto e la sua vita milanese è cadenzata in maniera molto regolare. La ricerca dell’abitazione prosegue ancora, ma almeno ha deciso di vivere in città. Una scelta che forse coinvolgerà anche i genitori che spesso si fermano a Milano con lui. Mamma Chantal, ex dipendente di una catena della grande distribuzione alimentare, si dedica ormai al figlio, mentre il padre Guillemme continua a lavorare come impiegato delle poste francesi. La vicinanza dei genitori lo aiuta anche nella vita quotidiana. L’italiano ancora non lo parla, ma Yann capisce tutto. Il carattere aperto e disponibile lo ha facilitato nell’inserimento nello spogliatoio anche se il principale compagno di chiacchierate resta Dalbert, brasiliano vero, ma calcisticamente francese. Vita calma quella di Karamoh, antidivo fuori dal campo. Adora dormire, passeggiare per rilassarsi e dedicare del tempo alla moda per seguire il flusso. In Italia si ritrova curiosamente vicino a un ex compagno delle giovanili del Caen. Si tratta di Terence Baya, tesserato dal Brescia, esterno sinistro, anche lui nato nel 1998. Milano-Brescia non è un tragitto così tortuoso e i due si sono già trovati, rivisti e si confrontano quotidianamente sulla loro esperienza italiana.

A questo punto il conto alla rovescia per vedere più spesso in campo Karamoh è partito. E in Francia la Federazione è curiosa di vedere come si adatterà perché l’Under 21 lo aspetta. Chissà, un giorno, anche la nazionale maggiore.

(Fonte: Matteo Brega, La Gazzetta dello Sport 4/10/17)

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