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Spalletti, scacco matto al Milan in 5 mosse. Da Nainggolan a Icardi, il piano dell’Inter

Il tecnico dell'Inter sta preparando in modo maniacale la sfida contro i rossoneri di domenica sera

Andrea Della Sala

Il derby di domenica sera tra Inter e Milan sarà una partita molto emozionante e delicata, dove ogni mossa dei tecnici può fare la differenza. Per questo il tecnico dei nerazzurri, Luciano Spalletti sta preparando la squadra in modo maniacale a livello tattico: solito 4-2-3-1 con aggressione alta, attenzione in difesa, costruzione dal basso e più soluzioni in fase offensiva. Spalletti sta preprando lo scacco al Milan in 5 mosse, come analizzato da La Gazzetta dello Sport:

SUSO - "Higuain a parte, basandosi sui derby passati, la minaccia è Jesus Suso. Partendo da destra, si gira verso il centro per liberare il sinistro. Toccherà ad Asamoah occuparsene: l’imperativo è impedirgli quel movimento, portandolo piuttosto verso il fondo (e accettando un cross col destro) e contenendolo ad inizio azione. Prendere un «tempo di gioco» è fondamentale per permettere a Skriniar e Brozovic di aiutare, specie quando Calabria si sovrapporrà sulla destra (costringendo Asamoah a seguirlo) e Kessie farà il movimento per creare il «buco»".

CALCI PIAZZATI - "I piazzati possono sbloccare gare tese come il derby. L’Inter su corner e punizioni laterali può schierare una batteria di torri in grado di mettere in crisi quasi ogni difesa. Sugli angoli una delle varianti che ricorrono più spesso prevede che Perisic parta vicino al portiere avversario, per uscire sul primo palo, dove si aggiunge anche una seconda torre (Gagliardini o Vecino). Icardi a centro area può scegliere il movimento secondo istinto, Skriniar e De Vrij affiancati al limite dell'area, per buttarsi fra centro e 2° palo. Nainggo fuori per tiro diretto o dopo ribattuta".

RIPARTENZE - "L’Inter fa le figure migliori contro squadre che «giocano», senza rintanarsi. Succederà, in certe fasi, anche nel derby. Le ripartenze verticali sono una soluzione che i nerazzurri stanno affinando: la palla recuperata in fase difensiva arriva prima possibile fra i piedi di Brozovic (più di una volta la recupera in prima persona): il play cerca Perisic che parte in automatico sulla sinistra o, più spesso, Nainggolan centralmente. Il Ninja ha più di una scelta: portare palla in corsa se ha campo (lo strappo), aprire per Ivan o cercare Icardi in velocità".

NAINGGOLAN - "Radja Nainggolan non è trequartista a «tempo pieno», perché in fase difensiva si trasforma in centrocampista aggiunto. Il 4-2-3-1 per non andare in inferiorità a centrocampo ha bisogno che il belga rientri sul portatore di palla avversario (se già non lo prende in prima battuta). Aggredirà quindi Biglia, per sfruttare la maggiore fisicità e per permettere alla squadra di mettersi a «specchio» (Gaglia su Bonaventura, Brozo su Kessie): niente superiorità rossonera, specie se gli esterni d'attacco rientreranno in una sorta di 4-5-1".

DE VRIJ - "Altra fase su cui Spalletti insiste molto: la costruzione del'azione da dietro. Soluzioni codificate quando batte dal fondo Handanovic; in generale i due centrali si allargano, Brozovic retrocede centralmente (partenza ormai classica, da Guardiola in poi). A volte l’Inter lascia il terzino destro sulla linea dei difensori e si parte a 4 anche in costruzione. Il Milan cercherà di bloccare col pressing la fonte «Epic»: toccherà a De Vrij assumersi le responsabilità della partenza, superare la prima pressione e cercare gli esterni o i centrocampisti in verticale".

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