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Stadio, Inter e Milan pronte a lasciare San Siro: l’alternativa più probabile…

Stadio, Inter e Milan pronte a lasciare San Siro: l’alternativa più probabile… - immagine 1

Il progetto sembra essersi nuovamente fermato: così i due club sarebbero costretti a guardarsi attorno

Daniele Vitiello

Nonostante i grandi sforzi di Inter e Milan, fatica a decollare il progetto del nuovo stadio. Anzi, al momento è tutto fermo. Lo spiega anche la Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina: "Il progetto del nuovo stadio a San Siro si è arenato, fra lungaggini burocratiche, necessità di un confronto pubblico e incertezze dei due club che non sono disposti a spendere altri milioni in nuovi studi di fattibilità senza garanzie. Inter e Milan si sono detti disponibili al dibattito necessario per legge, ma per arrivare al dibattito è necessario presentare nuovi progetti, che per ora non sono stati disegnati. I tempi si allungano e i due club milanesi si guardano intorno".

Stadio, Inter e Milan pronte a lasciare San Siro: l’alternativa più probabile…- immagine 2

Quale potrebbe essere allora il nuovo scenario? Si legge sul quotidiano: "L’alternativa più probabile è quella dell’area di Sesto San Giovanni dove sorgevano le acciaierie Falck. Si tratta di una vecchia idea, accarezzata già in passato: finora non si hanno notizie di contatti diretti fra i dirigenti di Inter e Milan e il sindaco di Sesto San Giovanni, ma nei prossimi mesi la vicenda del nuovo stadio potrebbe subire una svolta che pareva impensabile prima della pandemia".

Non è ancora detta l'ultima parola, ma i club sperano in un'accelerazione convinta e finora mai arrivata: "Pur affezionati al vecchio impianto, i manager sono costretti e convinti a guardare avanti per risalire la china anche in Europa ed essere in grado di sostenere ad armi pari la battaglia con i top club. E se un accordo non si troverà, resterà San Siro immenso e vuoto, senza una forma di vita calcistica e sportiva accanto. E questo è lo scenario che nessuno vorrebbe prendere in considerazione, per questo occorre stringere i tempi e trovare una soluzione moderna che si addica alla città e ai club".

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