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Stankovic: “L’Inter andrà lontano. Icardi? Pochi come lui. Quando andai ad Appiano…”

L'ex centrocampista nerazzurro intervistato dal Corriere dello Sport

Marco Macca

Una lunga intervista, per raccontare Lazio-Inter vista dal suo punto di vista di prestigioso doppio ex, legato a entrambe le squadre da un sentimento profondo e intenso. Dejan Stankovic ha raccontato la partita di lunedì vista da lui al Corriere dello Sport, tra impressioni, confronti e aneddoti. Ecco le sue parole:

LAZIO-INTER - "Uno scontro da Champions, una partita bellissima. L’Inter nel derby è stata tosta, forte, alta nella pressione e ha avuto un grande ritmo, poi a Barcellona è andata peggio e ho letto che a Spalletti e Icardi non è piaciuta affatto. Può capitare quando di fronte c’è una grande avversaria come il Barça. L’Inter di quest’anno è un bel gruppo e l’ho notato quando sono andato ad Appiano. Andrà lontano. Anche la Lazio mi piace e finora ha fatto bene sia in campionato che in Europa League. Avrà un giorno di riposo in meno rispetto ai nerazzurri, ma a certi livelli qualche ora in più o in meno non fa la differenza".

PRONOSTICO - "Non lo so, non farmi questa domanda (ride, ndr). Per l’Inter è una trasferta scomoda dopo due incontri nei quali ha speso tanto. Per la Lazio un match che le dà la possibilità di riscattarsi visto che all’ultima giornata contro i nerazzurri ha perso la Champions. Entrambe le formazioni avranno le motivazioni a mille e giocheranno in uno stadio pieno. Speriamo di assistere a uno spettacolo divertente".

IMMOBILE-ICARDI - "Quello tra due attaccanti che segnano tanto, ma che sono diversi. Icardi è uno che tira il carro, un ragazzo serio e un grande bomber. Quando ero club manager dell’Inter ho lavorato con lui e vi assicuro che di professionisti così ce ne sono pochi. E’ cresciuto anno dopo anno e ha dimostrato di meritarsi la fascia con i gol, ma anche con i comportamenti. Immobile rispetto a Icardi è meno uomo d’area, attacca più la profondità e ha una gamma di movimenti più ampia. Anche Ciro ha sempre fatto bene perché è bravo a sfruttare le occasioni, ha la giusta cattiveria davanti alla porta, è furbo e segna in ogni modo. Può dare tanto anche alla Nazionale se ascolta il Mancio, uno che gli attaccanti sa come valorizzarli".

VECINO-MILINKOVIC SAVIC - "L’Inter è in Champions grazie alla rete di Vecino contro la Lazio e gli interisti lo ricorderanno a lungo quel gol. Quando a Milinkovic lo stanno caricando di pressione dopo la brillante stagione che ha fatto lo scorso anno. In Italia è così e lui si sta abituando. E’ arrivato al Mondiale con tante aspettative anche a causa delle voci di mercato che c’erano tutti i giorni sul giornali e ne ha risentito. Io dico, “Lasciamolo giocare perché in circolazione ce ne sono pochi come lui”. Vedrete che con la testa tornerà presto tranquillo e renderà come il vero Milinkovic".

SPALLETTI-INZAGHI - "Spalletti è bravo e lo scorso anno ha centrato l’obiettivo in mezzo a tante difficoltà. E’ uno che guida il gruppo e sa come tirare fuori il massimo dai suoi giocatori. Per Inzaghi sono molto contento perché è diventato allenatore della Lazio quando tante cose si sono incastrate nel modo giusto per lui, ma si è fatto subito trovare pronto. Ci ho giocato insieme e vi posso assicurare che è un ragazzo eccezionale che pensava sempre al calcio, 24 ore su 24. Non mi sorprende che stia facendo così bene e non avete ancora visto niente: secondo me può diventare uno dei migliori tecnici in circolazione".

RICORDI - "Ai tempi della Lazio le partite contro i nerazzurri non erano particolarmente sentite. Forse lo è stata solo l’ultima, Lazio-Inter 2-1, nel dicembre 2003: andammo sotto, ma poi riuscimmo a vincere con un mio assist per l’1-1 di Corradi e il 2-1 di Zauri".

IL KO IN SUPERCOPPA NELLA STAGIONE DEL TRIPLETE CONTRO LA LAZIO - "A Pechino mi ricordo una gara stregata nella quale sbagliai 3-4 reti clamorose. Che beffa fu la sconfitta! A Roma mi ricordo che sentivamo tantissimo l’incontro perché volevamo finire davanti alla Roma. I tifosi biancocelesti erano dalla nostra parte (esposero lo striscione “Oh noooo” dopo il gol dell’1-0, ndr)? In campo non ci facevamo caso perché noi pensavamo solo a vincere". 

(Fonte: Corriere dello Sport)

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