La Coppa Italia prima di tutto. La partita contro la Roma è importante per l'Inter che vuole raggiungere in finale la Lazio pur partendo da sfavorita per la sconfitta (2-1) dell'andata e per il momento difficile che vive. Andrea Stramaccioni dice di essere concentrato totalmente sui novanta minuti che domani sera dovrà vivere a San Siro cercando di schierare in campo undici uomini, in qualche modo, dato che ha in infermeria più di mezza squadra e Guarin e Pereira sono pure squalificati. Se non bastasse tra quelli che aveva considerato certezza stamattina pare che qualcun altro si sia fatto male: "Non do i convocati perché c'è stato qualche problemino, ma non vi dico a chi mi riferisco. Quelli che hanno visto l'allenamento si sono accorti che non è riuscito ad allenarsi", ha spiegato. Ormai è una congiura.
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Strama pensa solo al presente: “Ma sul mercato futuro il mio parere è stato chiesto”
L'inviata alla Pinetina
Tutto sul presente. Poi, solo poi, si penserà al resto, anche al suo futuro: "Le parole di ieri di Moratti? Credo siano un segnale di fiducia a tutti non solo all'allenatore. Alla vigilia di Inter-Roma dobbiamo dare tutto per questa gara, poi giudichiamo a fine anno".
IL MERCATO CHE VERRA' - Il patron nerazzurro ha chiesto ai suoi uomini di mercato di muoversi in anticipo per alcune trattative, per dedicarsi poi a giugno alla ricostruzione ('Ci sono tante cose da rivedere'). E quando al tecnico interista chiedono se ha espresso un suo parere sul mercato che verrà lui dice: "Sulla nuova stagione le idee sono chiarissime. Tutto verrà programmato anche sulla base di quanto successo in questa stagione. In un quadro negativo ci sono tante cose da preservare. Stiamo già lavorando, già sono state chiuse diverse trattative, lo dico tanto non vi si può nascondere quasi nulla, su altre siamo avviati, il mio giudizio, il mio parere è stato chiesto, Moratti poi deciderà cosa fare". Insomma si: Campagnaro, Andreolli, Laxalt, Botta e Icardi sono tutti nomi sui quali Strama si è espresso.
CONSAPEVOLEZZA - Intanto la sua ironia il mister non l'ha ancora persa e forse nei momenti così può aiutare a farti rimanere a galla. La vive sapendo che dovrà fare del suo meglio fino all'ultima gara di questo maledetto campionato, consapevole che: "La squadra è rimasta unita anche nei momenti più difficili. Quando siamo scesi in campo al meglio abbiamo sempre avuto un valore alto. Nei momenti di difficoltà abbiamo sbandato, c'è rammarico per tutto, perché difficoltà così avrebbero messo ko chiunque. Fino a Natale l'Inter ha battuto le prime quattro della classifica. Dai primi di gennaio arriva l'emergenza che ti fa perdere le certezze, c'è un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto che adesso non considero. I miei giocatori hanno dimostrato quando le cose funzionavano che potevano giocarsela con tutti. poi ci è successo di tutto. Giudichiamo questa stagione alla fine".
IL GIORNO DEL GIUDIZIO - Quel giorno si dovrà tenere conto di tutto. Per conto suo il giovane allenatore ci ha messo la faccia, si è ritrovato solo a gestire casi indecifrabili, ha dovuto - da gennaio in poi, quando sono cominciate le difficoltà - rattoppare la squadra quando ha cominciato a perdere i pezzi più importanti, non ha voluto alibi, non si è mai arreso neanche contro l'evidenza. Ecco perché adesso ha solo in mente quella finale possibile: "Per la maglia, per i tifosi dell'Inter che anche stavolta, in mezzo a mille difficoltà hanno comprato i biglietti per venire a vederci".
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