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Inter, ora c’è Vidal nel motore. Blitz del cileno ad Appiano, primo faccia a faccia con Conte

Il centrocampista è voluto passare a ogni costo a salutare il suo mentore che lo ha voluto fortemente all'Inter

Andrea Della Sala

Ieri è stata la prima giornata di Arturo Vidal all'Inter. Il programma era ricco: visite mediche tra Coni e Humanitas al mattino e passaggio in sede nel pomeriggio per la firma, ma il cileno ha voluto anche un fuori programma passando dalla Pinetina.

"La voglia di riabbracciarsi è stata più forte della stanchezza. Il desiderio di non perdere nemmeno un minuto della nuova avventura nerazzurra ha spinto Arturo Vidal a un piccolo fuori programma: un pit-stop che ha portato sorrisi in tutto l’ambiente. Ieri, ora di pranzo: Vidal ha appena concluso la seconda tranche di visite mediche all’Humanitas ma, invece di rientrare in hotel per mangiare e riposarsi, chiede di poter raggiungere subito Appiano Gentile per un saluto veloce. La squadra ha appena finito la seduta di allenamento e l’arrivo di Arturo lascia stupiti ma anche felici i nuovi colleghi. Alexis Sanchez – compagno di lotte e successi cileni – gli fa da Cicerone. Ma poi resta defilato quando arriva il grande momento: Arturo incrocia finalmente Conte, il grande regista dell’operazione, l’uomo che ha voluto con tutto se stesso questo secondo matrimonio. Il sergente era felice come i bambini che scartano i regali a Natale. Ora sì che può tornare a fare la battaglia su tutti i campi col guerriero prediletto: l’Inter con Vidal acquista dinamismo e gol. Duttilità e fame. Personalità e abitudine alla vittoria. Non sarà abbastanza da rendere i nerazzurri i favoriti per lo scudetto, ma il salto triplo è comunque evidente", racconta La Gazzetta dello Sport.

"Vidal riversa nell’allenamento un’energia contagiosa. Migliora ciò che ha attorno, contamina la squadra e la cambia dalle fondamenta: per l’allenatore Arturo farà aumentare le marce di tutta la vettura. E se la sua prima Inter a volte dava l’idea di difettare in personalità, col cileno questo rischio non si corre mai. Quando crescono le difficoltà, Vidal non trema: lo dice la storia, e spesso anche i tabellini", aggiunge il quotidiano.

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