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Vieri: “Inter al top in 2 anni con Suning. Avanti con Spalletti. Ronie un Fenomeno, ma CR7…”

L'ex attaccante nerazzurro ha parlato in esclusiva a la Gazzetta dello Sport

Marco Macca

Una lunga intervista, per raccontarsi ed esprimere le sue opinioni sul calcio di oggi, focalizzandosi soprattutto sulle sue ex squadre, dove è rimasto il suo cuore. Christian Vieri, intervistato da la Gazzetta dello Sport, ha parlato di vari temi, ma anche tanto di Inter. La squadra nerazzurra non attraversa certo un momento entusiasmante della stagione, ma Bobo predica calma, convinto che con Spalletti e Suning ci siano tutte le componenti per un futuro importante:

INTER - "Alti e bassi? E comunque è ancora terza. In questo anno e mezzo con Spalletti, l’Inter è cambiata molto in maniera positiva ed è più solida rispetto agli ultimi anni".

SPALLETTI - "Spalletti ha grande esperienza, sa gestire lo spogliatoio, è uno che in generale migliora la squadra. Purtroppo in Italia si pensa che Inter e Milan debbano sempre avere la forza per vincere lo scudetto. Ma in questi ultimi anni non è così, non sono attrezzate per impensierire la Juventus. Insomma, non si può mettere sempre tanta pressione sulla squadra. L’Inter sta costruendo un futuro importante, anche dal punto di vista societario. Non dimentichiamoci che i nerazzurri hanno cambiato proprietà due volte dopo Moratti, e Suning è qui da appena due anni e mezzo. Ci vuole tempo, ma in Italia non te lo concedono".

ATTESA - "Intanto, il club è tornato in Champions, e secondo me è stato un buonissimo cammino considerato il girone. Credo che in un paio di anni l’Inter possa colmare gran parte dell’attuale gap. Certo, ora bisogna inserire tre-quattro giocatori di spessore, gente con una bacheca già importante. E in questo senso Godin sarebbe un innesto perfetto".

CORSA CHAMPIONS - "Direi che è apertissima. Juve e Napoli sono irraggiungibili, gli altri due posti credo che se li giocheranno fino in fondo Inter, Milan, Lazio e Roma".

FENOMENO O CR7? - "Ronie era talento puro, faceva sognare, era un qualcosa di mai visto, un cartone animato giapponese. Prendeva palla e saltava tutti alla velocità della luce: fisicamente una belva, un Concorde, imprendibile. Era lui il calcio mondiale in quegli anni. Cristiano è forse più completo, un professionista spettacolare, uno che ha vinto cinque palloni d’Oro...".

(Fonte: la Gazzetta dello Sport)

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