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Zanetti: “Arbitri? Due pesi e due misure. Sneijder? Se viene e ci dice…”

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Zanetti, non ha mancato di parlare di Sneijder e dell’Inter in generale: “Sneijder? L’unico che può decidere è lui e dovrà parlare chiaro ed essere sincero: se vuole restare, una soluzione...

Riccardo Fusato

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Zanetti, non ha mancato di parlare di Sneijder e dell'Inter in generale:

"Sneijder? L’unico che può decidere è lui e dovrà parlare chiaro ed essere sincero: se vuole restare, una soluzione si trova. Gli ho detto: scegli con il cuore. Sa che il gruppo non lo ha mai lasciato solo. Rapporti incrinati? Se torna e ci dice "Guardiamo avanti per il bene dell’Inter", non ci sarà problema. Ma dev’essere lui il primo a non portare rancori.

Nelle ultime giornate abbiamo fatto pochi punti? Di sicuro non perché ci siamo rilassati dopo la vittoria di Torino, ma semmai per la corsa fatta prima di quella partita. E poi, sintetizzando, per stanchezza, infortuni e un po’ di sfortuna.

Errori arbitrali? Io lascerei stare i vittimismi, ma non una constatazione: alla terza squalifica senza rosso diretto, Ranocchia dopo Cassano e Guarin, pensi che un po’ di buon senso in più non guasterebbe. Tapparsi la bocca? Ne abbiamo già parlato fra noi,ma sinceramente non ci sentiamo una squadra così maleducata con gli arbitri. Anzi, sappiamo per certo che c’è chi ha fatto peggio di noi e allora è inevitabile pensare a due pesi e due misure, farsi venire il sospetto che certe regole valgano solo per noi. Così è un po’ troppo, dai.

Nove punti dalla Juve? Un bel disctacco ma nel calcio non si sa mai. A un patto: che pensiamo solo a fare di tutto per ritrovarci a fine campionato fra quelle che giocheranno la prossima Champions e non a quanti punti dobbiamo recuperare alla Juve. E' un peso fare l'anti-Juve? No, se non dichiari di esserlo: non mi pare che nessuno di noi lo abbia mai fatto. Con quel passo, la Juve merita di essere prima. E se vanno avanti così, tanto di cappello.

Mercato? Un centrocampista ci può far comodo e Schelotto può essere un buon cambio per gli esterni, oltre che uno che dà cambio di passo. E trattare con l’Atalanta può essere più facile che con il Corinthians, anche perché mi pare che Paulinho non sia così convinto di spostarsi subito: più facile riparlarne fra sei mesi. Rocchi? Una punta intelligente, soprattutto quando va in profondità. E poi conosce bene il calcio italiano: è l’alternativa che ci serviva, sperando che arrivi davvero.

Milito e Palacio? Credo che loro siano stati i più penalizzati dalla nostra perdita di brillantezza, di fluidità del gioco, di capacità di creare occasioni. Diego forse ha pagato un po’ anche la stanchezza: per come sente e gioca le partite, è uno che spende sempre tanto. Rodrigo forse non era abituato a giocare così spesso, ha avuto bisogno di tempo per adattarsialle esigenze di una squadra come l’Inter.

I miei capelli? Voi che parlate sempre dei miei capelli e di come sono sempre perfetti, lo sapete che da 18 anni il mio parrucchiere  è un milanista sfegatato?".