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Zanetti: “Che ridere in Algeria, Taider e Belfodil mi hanno fregato! Il vero segreto…”

Il capitano Javier Zanetti ha concesso un’intervista divertente, dai contenuti insoliti che è stata effettuata da un quotidiano sportivo algerino, Le Competiteur: Ci ha concesso di essere ospitati a casa sua, la leggenda vivente, Javier...

Lorenzo Roca

Il capitano Javier Zanetti ha concesso un'intervista divertente, dai contenuti insoliti che è stata effettuata da un quotidiano sportivo algerino, Le Competiteur:

Ci ha concesso di essere ospitati a casa sua, la leggenda vivente, Javier Zanetti. A 40 anni il capitano dell'Inter non sembra risentire del peso degli anni. Buongiorno Javier, grazie di averi accolto a casa sua. «Buongiorno, da tempo vi aspetto! Vi offro qualche cosa da bere? Ho un aperitivo in frigo».

Con piacere, come va dopo il nostro ultimo incontro ad Algeri?«Vero, ci siamo incontrati per poco tempo però in Algeria, in occasione della consegna del Pallone d'Oro algerino, mi dispiace non aver avuto l'occasione di parlare di più con voi, figuratevi qual giorno mi avete fatto uscire da una trappola!».

In che senso?«In realtà, se ho assistito a quell'evento disastroso è solo perché sono stato fregato!»

Chi vi ha fregato?È stato un brutto scherzo dei miei compagni Saphir ( Taïder ) e Ishak ( Belfodil ). Mi hanno portato in aeroporto , facendomi credere che saremmo andati al Club Med Djerba. Immaginate la mia sorpresa quando mi sono trovato in un taxi (Peugeot 405) per l'aeroporto Houari Boumedienne... Ma io non li biasimo, ci sta. Una volta gli ho fatto assaggiare il mate (bevanda argentina) facendo loro credere che fosse tè, dopo hanno vomitato (ride)! Diciamo che è stata la loro piccola rivincita, anche se penso che sia stata piuttosto sproporzionata.

Avete parlato di cerimonia disastrosa, perché?«Sì ci sarei arrivato, quando ci siamo incontrati ad Algeri mi trovo la vostra Renault Symbol e vengo scortato per l'aeroporto, dove ti ho promesso un'intervista, quando ho sentito che eri un giornalista. Ti ricordi? Beh, in realtà, ho abbandonato la cerimonia, e lei mi ha in un certo senso, salvato la vita ! Per cominciare, gli invitati mangiavano solo biscotti Bimo. Poi ci hanno fatto guardare JT su Canale Algeria. Mio Dio, che orrore! E per finire, la cerimonia in sé... con quella musica in sottofondo credevamo che ci fosse un remake del film L'Esorcista. Ora capite meglio perché sono scappato. Ma attenzione, non dite mai che non amo l'Algeria, ho intenzione di tornarci dopo la Coppa Del Mondo per vedere un amico».

Ora è molto più chiaro. Javier, lei ha 40 anni, un'età piuttosto rara per un giocatore professionista in un grande club europeo. Quale il segreto di tale longevità?«Ah è grazie al mio grande amico Nassim Akrour, che saluto. Da molto tempo non lo vedo, ma grazie al vostro sito, ho potuto sapere che gioca ancora a livello amatoriale a Grenoble. Anche lui a 39 anni è sempre al top, e sapete perché? Perché noi abbiamo, come Ryan Giggs, ad esempio, una condotta di vita irreprensibile. Ma non è tutto. 10 anni fa Nassim mi consigliò una bevanda miracolosa, che permetteva di conservare le capacità fisiche anche a un'età avanzata. Sapete che bevanda era? (Zanetti si avvicina al frigorifero e tira fuori la famosa bottiglia col tappo giallo) L'Hamoud ovviamente! (una bevanda analcolica algerina, una specie di Soda, ndr)».