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Coppa, mercato ma non solo: Zhang a Milano, oggi riunione. Conte resta o va? Due scenari

Il punto de La Gazzetta dello Sport sul ritorno a Milano di Zhang

Matteo Pifferi

"Ci sono discorsi da affrontare, ci sono stagioni da programmare. E potrebbero esserci anche prime volte da vivere: la prima finale, magari la prima coppa. Steven Zhang, presidente interista, non poteva più aspettare". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito al ritorno in Italia di Steven Zhang che da ieri è a Milano dopo più di cinque mesi dall'ultima volta. Ed è anche il momento in cui i nodi verranno al pettine, dalla situazione Conte fino al mercato.

INCONTRO CON LA DIRIGENZA - Zhang è atterrato a Linate ieri attorno alle 9 di sera come anticipato da FCInter1908.ite da oggi tornerà in sede per discutere con tutta la dirigenza, tornata in Italia dopo il successo con il Bayer Leverkusen. "Pur essendo stato in contatto continuo, sarà la prima occasione per essere ragguagliato di persona su ogni sviluppo del club, dalla situazione economica con le ricadute dell’emergenza Coronavirus, ai programmi per la stagione che comincerà a settembre, all’avanzamento della questione stadio", spiega la Rosea che evidenzia come ci sarà tempo anche per discutere di mercato e del futuro di Antonio Conte, sebbene la questione relativa all'allenatore sia rinviata dopo l'Europa League. Zhang rimarrà a Milano fino a domenica prima di partire per la Germania e assistere da vicino al match contro lo Shakhtar.

CONTE - Una volta terminata l'avventura in Europa, ci sarà l'atteso confronto con Conte: "il ventottenne Steven dovrà ascoltare le richieste del tecnico, capire quanto profonda è la frattura con lo staff dirigenziale, decidere quale strada imboccare per il futuro. L’incontro non sarà una formalità e la risolutezza del tecnico è lì a confermarlo", commenta La Gazzetta dello Sport che apre poi a diversi scenari. Se le posizioni di tecnico e presidente saranno conciliabili, si andrà avanti con Zhang che farà da 'garante' per una pace duratura. In caso di rottura, lo stesso presidente avrà il compito di mediare un'uscita più morbida possibile, sia per le casse del club che per l'ambiente. "Il tutto appoggiandosi all’a.d. Marotta, a cui ha sempre delegato le decisioni del lato sportivo. E forse confrontandosi a distanza col padre, anche se le cronache cinesi lo raccontano sempre più “pesante” e autonomo all’interno dell’azienda di famiglia", chiosa la Rosea.

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