editoriale

50 sfumature di Inter

É il bestseller dell’estate, non potete non averne sentito parlare. Il mistero che Ne disegna i contorni lascia intravedere scorci proibiti. Intriganti. Come l’immaginazione dei tifosi di calcio che all’apice della stagione...

Sabine Bertagna

É il bestseller dell'estate, non potete non averne sentito parlare. Il mistero che Ne disegna i contorni lascia intravedere scorci proibiti. Intriganti. Come l'immaginazione dei tifosi di calcio che all'apice della stagione estiva fantasticano di colpi di mercato (che probabilmente non ci saranno) e che freme in attesa dell'inizio del campionato. Nell'attesa vale tutto e il trofeo TIM é sicuramente più alettante di un'amichevole qualunque, anche se giocata a lavori in corso. Il problema é la cornice. Un campo vergognoso, dove a dare uno spettacolo indecente sono le zolle. Milioni di miliardi di zolle. Ma nessuno si é davvero posto il problema prima di ieri sera? Pazzesco. Meglio concentrarsi sulle sfumature nerazzurre intraviste in campo. C'é ancora da lavorare, per intenderci. Ma alcune sono parecchio intriganti.

LUCIATE. É una delle prime fotografie di Inter-Juve. I bianconeri partono forte, ci schiacciano, ma non finalizzano. E il calcio per quanto sia talvolta ricco di momenti illusori, alla fine é molto pratico. Cinico. L'Inter sa che non può permettersi di non sfruttare un'occasione golosa e quindi ci si butta senza esitazioni. Ci pensa Coutinho, che si infila in un'incertezza di Lucio, lo supera e stampa la palla in rete. Una rivincita per i tifosi nerazzurri, che a partire dal primo minuto accompagnano i tocchi dell'ex nerazzurro brasiliano con un'orchestra di fischi. É il prezzo da pagare per una scelta impopolare. I professionisti vanno dove li pagano e sapranno sicuramente ignorare il malcontento di alcuni. Fa parte del gioco. No?

INTER AL COUADRO. Mandarlo in prestito all'Espanyol, permettendogli di crescere in gioco e mentalità, é stata un'ottima idea. Cou torna tra i ranghi nerazzurri e lo fa vestito di una personalità nuova, che gli calza a pennello. Il giovane brasiliano si muove con decisione, detta i passaggi, é lì davanti ad annusare il momento giusto per segnare. Ah, ha 20 anni. E promette maledettamente bene.

IL RUGGITO DEL GUARO. Mosse feline, guizzi precisi, occhio attento ai movimenti intorno a lui. Può ancora migliorare e una volta che prenderà il ritmo al 100% sarà un problema. Per gli avversari. Il centrocampo acquista peso (mentre lui in ritiro si presenta con 4kg in meno) ed é infinitamente confortante vedere un giocatore come lui fare cose semplici in maniera perfetta. Senza sbavature. Non si fa mancare nulla Fredy Guarin. Nemmeno il gol che cerca, chiama e butta in rete di testa. Un'altra cosa della quale avevamo infinitamente bisogno. 

CHE M'BAYE. Strama non solo lo porta in ritiro e lo aggrega alla prima squadra, ma lo schiera dal primo minuto contro i bianconeri (e poi di nuovo contro i rossoneri). Il ragazzo non si fa intimidire dalla portata dell'occasione e gioca sicuro. Tanto movimento, su e giù per la fascia (che sia quella sinistra o quella destra poco importa, lui si adatta) a cercare la ripartenza con la giusta aggressività. Nessun timore reverenziale. Dategli il tempo che gli serve per inserirsi e crescere. Ma fategli i complimenti. Ieri é stato davvero bravo. Ah, dimenticavo. Ha 17 anni.

TUTTO COME SEMPRE. Chiudiamo con due riflessioni. Il Trofeo TIM conta poco o niente nella scala di valori di ciò che vale la pena vincere. Ma é un momento interessante, dove ci si può studiare a vicenda e abbozzare schemi ed idee. E comunque si scende in campo per vincere. Perdere e rimarcare che il campo era indecente (lo era per tutti) e che la squadra era fatta di giovanissimi é talmente prevedibile e banale, che in qualche modo ce lo aspettavamo. Anche se tra i nerazzurri hanno trovato spazio moltissimi giovani come M'Baye, Longo, Bianchetti e Benassi. Ci teniamo a sottolinearlo. Anche Silvestre, Palacio e Handanovic, i nuovi acquisti, hanno fatto bene. A proposito di Palacio ci piace ricordare il gol decisivo messo a segno contro i rossoneri, con un tiro in diagonale di quelli che a lui riescono molto bene. Ci piace anche ricordare che sentire parlare di lui perché inserito nel registro degli indagati nell'ambito della vicenda del calcioscommesse ci fa sorridere. Ci fa sorridere perché i rischi che potrebbe correre l'allenatore della squadra bianconera sono ultranoti e con un peso decisamente diverso. Eppure sembra ci sia quasi un tacito accordo per non ricordarlo mai. Chissà perché pensiamo che se al suo posto ci fosse stato qualcun' altro la storia sarebbe stata profondamente diversa. Chissà...  

Twitter @SBertagna