editoriale

A Conti fatti

É sempre una questione di fede. Di colori e di tifo. Una questione personale. Facile allora di fronte ad uno scandalo sragionare, chi in un verso, chi nell’altro. Eppure é quanto sta accadendo nella vicenda calcioscommesse. Tra i...

Sabine Bertagna

É sempre una questione di fede. Di colori e di tifo. Una questione personale. Facile allora di fronte ad uno scandalo sragionare, chi in un verso, chi nell'altro. Eppure é quanto sta accadendo nella vicenda calcioscommesse. Tra i deferimenti più pesanti e di rilievo spiccano Conte con doppia omessa denuncia (per il periodo al Siena), Pepe con omessa denuncia (per il periodo all'Udinese) e Bonucci con illecito sportivo (per il periodo al Bari). La posizione di quest'ultimo risulta essere al momento tra quelle più gravi. A seguire una sfilza di tesserati (45) e società (13) implicati. Nel mezzo innocenze da provare e responsabilità da delineare. Il calcio ne esce ancora una volta imbruttito. Ma la cosa non sembra preoccupare più di tanto.

Già, perché nel giorno dei deferimenti ci sono guarda caso anche i sorteggi del campionato di serie A. E pur essendo ancora lontani dall'avere un quadro completo dei nuovi equilibri della massima serie (da chiarire ancora le posizioni di Napoli, Lazio e Genoa) lo spettacolo ha le sue regole e nessuno può permettersi di disattenderle. In giornata quasi tutte le società chiamate in causa per la responsabilità oggettiva hanno fatto sapere di essere estranee a quanto insinuat da Palazzi. Conte, attraverso il suo avvocato, non ha ancora fatto sapere se deciderà per il patteggiamento (mossa che ad oggi in questo processo ha pagato e bene), rimangiandosi la posizione dell'innocente che non teme confronti. Come preventivato il ruolo di Carobbio nell'intera inchiesta é stato fondamentale.

La Juve ha fatto quadrato intorno ai giocatori implicati ribadendo che non verranno lasciati soli. Ci si attacca a dettagli fumosi dell'inchiesta e alle incongruenze (inevitabili, dati i tempi stretti). Ma nessuno si ferma a riflettere sulla portata dei danni di questo scandalo. Campionati falsati e partite taroccate da una parte, tifosi ignari dall'altra. Chi rappresenta la parte lesa in questo gioco? Chi si preoccupa di ridare credibilità ad uno sport che sta stancando per la sua inguaribile tendenza a compiere illeciti? Che gusto c'é in tutto questo? Sarebbe bene chiedercelo. Che cosa siamo disposti a sacrificare per una partita di calcio. A conti fatti il punto é proprio questo. Ci interessa davvero conoscere come sono andate le cose? O non vediamo l'ora di ricominciare? 

Twitter @SBertagna