L'eliminazionale della nostra nazionale è avvenuta nel peggiore dei modi sfumando nelle polemiche più infuocate. Polemiche sull'assenza di gioco, sulle scelte di Prandelli, sugli alibi esposti malamente a fine partita. In quanto ad alibi noi italiani ci facciamo spesso e volentieri riconoscere. Ne sono una prova le dichiarazioni di Fabio Capello dopo l'eliminazione della Russia (il laser, i falli, il rigore). Insomma, in questo Mondiale siamo stati un po' una faccia, una razza.
editoriale
A PROPOSITO DI CLAN
L’eliminazionale della nostra nazionale è avvenuta nel peggiore dei modi sfumando nelle polemiche più infuocate. Polemiche sull’assenza di gioco, sulle scelte di Prandelli, sugli alibi esposti malamente a fine partita. In quanto ad...
Le polemiche intorno alla nazionale non sembrano trovare pace. Tanti succosi retroscena stanno venendo lentamente a galla. Ne ece la fotografia di uno spogliatoio distrutto. Senatori vs nuova guardia. Buffon che fa capire che ce l'ha con Mario ma non lo nomina. Bonucci che gli avrebbe dato dell'imbecille. De Rossi e l'allusione alle figurine che in campo non fanno quello che dovrebbero fare. E poi Pirlo, con il suo (finto) discorso di addio al quale Mario si sarebbe rifiutato di partecipare. Probabilmente aveva intuito che non si trattava di una cosa seria dato che dopo poche ore Pirlo aveva già dato rinnovata disponibilità alla nazionale.
E' abbastanza evidente che in questa nazionale a comandare era soprattutto lo zoccolo duro. I famosi senatori. Quelli che per anni sono stati additati nello spogliatoio dell'Inter come i mostri assoluti. I fautori del mercato, delle formazioni e di molte altre cose. Il clan dell'asado. Critiche dai giornalisti, frecciatine e allusioni. Eppure di fronte al clan della nazionale c'è quasi una sorta di riverenza. Pirlo, Buffon, De Rossi avranno senz'altro ragione. Giusto, perché criticarli? In fondo se non era per loro non saremmo stati eliminati. Ah no...
Twitter @SBertagna
© RIPRODUZIONE RISERVATA