“Juventino da sempre. Nessuno può tacciarmi di mancanza di passione per i colori bianconeri”. Parole e musica di Giancarlo Abete. Non un tifosotto qualsiasi da bar, ma il Presidente della Figc che si presume debba essere imparziale.Dichiarazioni di cui francamente sentivamo il bisogno. Ne necessitavamo solo e soltanto per poter porre fine al segreto di Pulcinella. Ancora una volta il tifo che vince sulla professionalità. Difficile pensare che Giancarlo Abete fosse interista o avesse una passione per il Sassuolo. Le sue affermazioni, nel corso della sua presidenza sono sempre state a forti tinte bianconere.Negli ultimi giorni poi in avvicinamento al derby d'Italia, lo spirito da tifoso emerge come suole accadere nell'uomo medio italiano. Prima ci ha parlato della filosofia relativa alla contabilità del cuore e a quella ufficiale, relativamente agli scudetti juventini. Un po' come se io dovessi compilare il mio 740 e per pagare meno tasse usassi la contabilità del cuore che anziché 100.000 euro l'anno me ne fa dichiarare 40.000.Ma anche il giorno dei festeggiamenti juventini per il loro 29° Scudetto a precisa domanda se i campionati vinti dai bianconeri fossero 29 o 31, il numero uno della Figc si limitò a dire: “la nostra posizione è nota”. Quasi avesse paura di dire al mondo dei media e ai massimi dirigenti bianconeri che gli scudetti sono due in meno rispetto a quelli calcolati dalla Juventus stessa.Cosi come quando fece l'in bocca al lupo ad Antonio Conte per il suo ritorno in panchina dopo i mesi di squalifica, giustificando il tutto con un semplicistico “e' un protagonista del mondo del calcio e il fatto che lui riprenda il suo posto in panchina, oltre ad essere un fatto naturale, e' un motivo di soddisfazione per lui e per la societa”. Atteggiamento non proprio legittimo da parte di chi dovrebbe far rispettare le leggi e preoccuparsi che scandali come quelli di Calciopoli non si ripetano più nel mondo del calcio.Non vi basta? Allora pensiamo anche alle famose 3 stelle juventine da porre sopra il logo della maglia bianconera e trasformatesi nella fantasiosa scritta '30 sul campo'. Autorizzata e concessa dalla stessa Figc di cui lui è a capo.Zeman lo definì, con tanto di motivazioni “nemico del calcio” perchè “se ci sono stati miglioramenti in Italia dopo le inchieste, ho il timore che siano più dovuti alla paura di essere scoperti che non a delle convinzioni precise. Credo servano più esempi positivi. Il calcio dovrebbe essere semplicità e bisogna vincere dimostrandosi superiori sul campo e non fuori dal campo”.Noi invece ci limitiamo a dire che forse, da un presidente della Federazione italiana giuoco calcio, certe affermazioni non dovrebbe essere neanche minimamente pensate. Dovrebbe vigere l'imparzialità, ma da noi è merce rara. Tranquilli comunque, tra pochi giorni tutti avranno dimenticato tutto, perchè si sa chein Italia “verba volant e scripta...quoque”.
editoriale
Abete juventino? Svelato il segreto di Pulcinella
“Juventino da sempre. Nessuno può tacciarmi di mancanza di passione per i colori bianconeri”. Parole e musica di Giancarlo Abete. Non un tifosotto qualsiasi da bar, ma il Presidente della Figc che si presume debba essere imparziale....
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