editoriale

Alvarez ci vuole concretezza. Cambiasso è da applausi. E la mossa Obi…

ANTE-POST. Strama con i tre davanti trasmette un messaggio forte e chiaro al Catania: prima di attaccare dovete preoccupare di difendervi dai nostri attacchi. Il trio è iper offensivo, per questo l’allenatore romano sceglie un centrocampo...

Alessandro De Felice

ANTE-POST. Strama con i tre davanti trasmette un messaggio forte e chiaro al Catania: prima di attaccare dovete preoccupare di difendervi dai nostri attacchi. Il trio è iper offensivo, per questo l'allenatore romano sceglie un centrocampo muscolare, dando la prima chance in campionato dall'inizio a Gabi Mudingayi. Obi viene schierato laterale di destra, ma con un indicazione ben precisa, bloccare le discese di Gomez: interpreterà la partita in maniera meravigliosa. Il Catania si fa vedere solo una volta dalle parti di Handanovic con un colpo di testa di Bergessio, ma gli avanti dell'Inter disegnano calcio in maniera favolosa. Proprio da Milito largo sulla destra parte l'azione del vantaggio: il Principe appoggia all'indietro per Cambiasso che segue e serve in maniera chirurgica il taglio di Cassano dalla sinistra verso il centro e permette al barese di insaccare di testa sfruttando un preciso lob. Il primo tempo vede un Inter sempre al comando ma poche volte realmente pericolosa sotto porta. Nel secondo tempo invece il ritmo si alza e l'Inter è molto più continua nei suoi attacchi. Il Catania si rende pericoloso solo una volta in area con Gomez, che subisce un atterramento sospetto da parte di Guarin, ma poco dopo dopo che Alvarez ha sprecato due ottime palle gol, ci pensa Palacio a chiudere il match. E' Milito a servirlo con un pallone a mezza altezza dalla destra, lui controlla di petto e insacca di sinistro al volo. Per l'Inter vittoria più che meritata contro un Catania che in trasferta mostra sempre tutti i suoi limiti. 

VECCHI. Zanetti e Cambiasso dimostrano che se dosati in maniera giusta, possono giocare ancora alla grande in questa Inter. Oggi il Cuchu è il migliore in campo insieme a Ranocchia. Non perde un pallone, lotta sempre contro tutti, serve assist. Uomo completo. I suoi detrattori si staranno mordendo la lingua adesso...

ALVAREZ. Inutile, fa una cosa buona e poi si perde. Oggi avrebbe potuto chiudere definitivamente la gara, ma a furia di fare giochi con la suola si dimentica di tirare. Fa perdere la pazienza anche a Stramaccioni in panchina, uno dei pochi che crede ancora in lui in maniera piena. Deve capire che in serie A ci vuole concretezza più che bellezza e che non basta un tocco con la suola per impressionare un pubblico come quello di San Siro che ha visto giocatori del calibro di Ronaldo e Veron.