Piccole braci di Juventus-Inter sono ancora accese. E bruciano. Più di quanto si sarebbe potuto prevedere. Dopo il prolungato silenzio stampa dei bianconeri (non parlavano dal pre-Bologna) le parole hanno incominciato a scorrere veloci senza freni. Le prime, un po' contratte, immediatamente dopo la perdita dell'imbattibilitá. Poi il microfono é passato a Moratti, che da una parte ha esaltato la prestazione dei nerazzurri e dall'altra non ha potuto non accennare alla questione arbitraggio (come ha scritto splendidamente il Corriere dello Sport: Inter fantastica, ma lo scempio resta). Non si capisce come il termine "voluto" abbia potuto innescare così tanta indignazione quando tradotto esplica semplicemente la decisione di non voler buttare fuori Lichtsteiner (sulle motivazioni non ci spingiamo, la volontà decisionale resta). Se solo l'arbitro avesse infatti voluto, non avrebbe potuto evitare, in virtù di quel regolamento tanto caro a tutti, di estrarre il secondo giallo. Nessuno ha provato a pensare che il concetto fosse quello elementare. Tutti intenti a cercare la sfumatura meno polemica di spensieratezza per assolvere Marotta.
editoriale
Brucia ancora?
Piccole braci di Juventus-Inter sono ancora accese. E bruciano. Più di quanto si sarebbe potuto prevedere. Dopo il prolungato silenzio stampa dei bianconeri (non parlavano dal pre-Bologna) le parole hanno incominciato a scorrere veloci senza...
La Juve non riesce evidentemente a togliersi dalla mente i nerazzurri. Ne é ossessionata a tal punto, che la conferenza pre-Champions diventa il palco ideale per sfogare gli ultimi strascichi della partita di Torino. Il momento ideale per ribadire che il loro stile é diverso. Nettamente superiore alle polemiche. Gli arbitri vanno tutelati, non criticati. Che roba buffa. Eppure l'anno scorso la Juve certe decisioni arbitrali non le aveva proprio digerite. Sentite che cosa diceva Conte a febbraio, dopo la partita con il Parma. "L'aria che si respira è che se non si fischia per la Juve non si sbaglia, se si sbaglia a sfavore della Juve non succede niente. Vogliamo essere trattati equamente, è una situazione veramente antipatica. Perchè questo? Basta andare indietro e c'è la spiegazione. Mi dispiace, comincio in cuor mio ad avvertire delle cose che pensavo fossero superate. Dico solo che siamo trattati in maniera diversa rispetto alle altre 19 squadre e per uno sportivo come me è difficile dirlo, mi addolora. Non voglio parlare del singolo episodio, ma di una statistica allarmante." Già, allarmante.
E che cosa diceva invece Agnelli a marzo, dopo il pareggio a Marassi con il Genoa? "La Juve è tornata a dare fastidio? No, la Juve diverte e ci rende orgogliosi. La squadra sta facendo il suo mestiere: competere per vincere. Non penso che la squadra stia pagando le nostre recenti lamentele verso la classe arbitrale: abbiamo analizzato la nostra permanenza in area e i falli che ci hanno fischiato a favore, è dalla prima giornata di campionato che notiamo certe cose."
No, non sono polemici con gli arbitri, accettano senza fiatare le loro decisioni. E le parole di Alessio ribadiscono proprio questi concetti. "E' facile parlare di arbitri, che invece vanno difesi. Dobbiamo pensare male? Lasciamo lavorare gli arbitri e tutti ne trarremo beneficio." Che voglia di chiedere ad Alessio che cosa avrebbe detto a parti invertite, sabato sera. Due considerazioni e poi la chiudiamo qui. I giornalisti che sono presenti alle conferenze della Juventus hanno il veto di fare domande scomode? É vietato fargli notare che quelle colpe sulle quali glissano c'erano eccome e non sono frutto della nostra fantasia? Che una squadra che si appunta sul petto scudetti revocati dalla giustizia sportiva non corrisponde esattamente alla definizione di squadra con stile? E che parlare di arbitri solo quando si viene sfavoriti é un po' da sfigati? Poi lo stile é vostro e fate come volete. Continuate a parlare di Inter anche nelle conferenze di Champions. Troppo divertente. Che non abbiate ancora mandato giù la sconfitta. Davvero troppo divertente.
Twitter @SBertagna
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