editoriale

C’erano una volta gli ex

Mai come in un derby, il terrore di essere puniti da un giocatore ceduto alla rivale cittadina, vibra pauroso in sottofondo. La scommessa persa che potrebbe rivelarsi vincente proprio con l’odiata maglia e che non vede l’ora di...

Sabine Bertagna

Mai come in un derby, il terrore di essere puniti da un giocatore ceduto alla rivale cittadina, vibra pauroso in sottofondo. La scommessa persa che potrebbe rivelarsi vincente proprio con l'odiata maglia e che non vede l'ora di punirti con un gol. In questa paura c'è nascosto il romanzo del calcio: la vendetta, il rimpianto, la sconfitta. Di questo tema si è parlato anche ieri, a bassa voce, nel corso del derby meneghino. E il motivo è piuttosto semplice. Si mormora che a Milanello esista una stanza segreta nella quale su un enorme cartellone campeggia la lista di tutti i giocatori nerazzurri e una serie di nomi cerchiati in rosso. Ce lo, manca. Tanti gli ex nerazzurri schierati in campo ieri dai rossoneri. Andrea Poli, Mario Balotelli, Sulley Muntari. E sul finale anche Giampaolo Pazzini.

Quindi più che il derby dei poveri o del calcio milanese che non riesce a rimanere aggrappato ai vertici della classifica come negli anni più splendenti, ieri si è giocato il derby degli ex. Che non hanno intimorito più di tanto. Che non sono stati decisivi. Che hanno ceduto al nervosismo. Poli ha i nervi tesi da subito e cerca i contrasti in maniera fin troppo decisa. Il nervosismo lo porta a sbagliare un gol praticamente fatto. Mario da quando è passato in rossonero non è ancora riuscito a segnare alla sua ex squadra. Anche se certamente lo avrebbe desiderato. Per lui in questo derby un ruolo di secondo piano, poco decisivo. Sfumato in lamentele inconsistenti contro un arbitraggio che avrebbe sfavorito il Milan (sì, pazzesco). E poi Sulley Muntari che piace tanto ad Allegri, un po' meno ai tifosi della sua squadra. Fallosissimo, pericoloso, sgraziato. L'oculatissimo Mazzoleni gli avrebbe dovuto sventolare un cartellino rosso su un'entrata agghiacciante ai danni di Jonathan. Muntari non finirà comunque la partita per aver colpito Kuzmanovic e scatenato quasi una rissa sul finale. E poi c'è stato spazio anche per Pazzini. Pochi minuti e nessun segno. C'erano una volta gli ex, che quando ti incontravano sul campo, ti punivano. Dopo questo derby la loro vendetta aleggia nell'aria incompleta. Frustrata e sconfitta. Il derby si chiude così. Con tutte quelle scommesse che scorrono nell'indifferenza come sottotitoli alla fine di un film. Beffarde. 

Twitter @SBertagna