editoriale

CONTABILITA’ & CUORE

Due unità di misura opposte, ferocemente in tensione, da sempre in contraddizione. Così raccontano. Scelta razionale o scelta di cuore? Il calcio è costellato da interrogativi supponenti che obbligano i diretti interessati a scoprirsi come...

Sabine Bertagna

Due unità di misura opposte, ferocemente in tensione, da sempre in contraddizione. Così raccontano. Scelta razionale o scelta di cuore? Il calcio è costellato da interrogativi supponenti che obbligano i diretti interessati a scoprirsi come esseri venali o irriducibili romantici. Nessun zona grigia, poche le sfumature. La scelta è necessaria, spesso dolorosa.

Inter e Juventus non potrebbero essere più diverse. Nel DNA tramandato nel tempo, nella storia, nello stile. Per qualcuno vincere significa farlo a qualsiasi costo. E' l'unica cosa che conta. Il cuore? Una complicazione. La partita sarà come sempre una partita di nervi, con troppi conti in sospeso a galleggiare pesanti come macigni. Inter-Juventus non sarà mai una partita normale.

A confermarlo il proverbio cinese di Abete, che glissa sulle verità inopportune, tollerandole. Non si espone, anzi dice di non porsi proprio il problema. E inaugura la contabilità del cuore, come territorio personale di rivalse in cui tutto è consentito. Tutto ha senso anche se incomprensibile. Nemmeno là dove la contabilità ufficiale potrebbe scrivere la parola fine c'è spazio per le certezze. A ognuno la sua verità. Da scrivere a caratteri cubitali con la spocchia di sempre. O da conservare gelosamente nel proprio cuore. Con la ragione dei giusti. Che con i proverbi cinesi non ha nulla a che vedere.

Twitter @SBertagna