editoriale

Cose turche

Il clima, quello delle partite vere, sentite e sofferte, c’era anche nell’amichevole a Bochum. Molta la tensione agonistica da parte dei turchi allenati da Terim, che prendono tutto sul serio. Forse anche troppo a giudicare...

Sabine Bertagna

Il clima, quello delle partite vere, sentite e sofferte, c'era anche nell'amichevole a Bochum. Molta la tensione agonistica da parte dei turchi allenati da Terim, che prendono tutto sul serio. Forse anche troppo a giudicare dall'incalzare dei falli e dall'esagitazione sugli spalti che costringe l'arbitro ad interrompere più volte la partita. Ma di questo hanno fortemente bisogno i nerazzurri, come evidenzia bene Gasperini alla fine della partita. "È stata una gara vera, in trasferta, un bel passo avanti in termini di ritmo e clima partita". Dopo 5 minuti il primo spavento per una botta in testa rimediata da Castellazzi in uno scontro con Colin. E' emergenza portieri, a questo punto. E anche se in seguito agli accertamenti la buona notizia è che non dovrebbero esserci problemi per Luca, forse Julio Cesar dovrà rinunciare ad uno spicchio di ferie in vista della Supercoppa a Pechino.

"Abbiamo bisogno di vissuto, di esperienze per sistemare quello che manca". Non c'è altro modo per trovare gli equilibri giusti e risvegliare meccanismi conosciuti. Giocare, provare e ancora giocare. Qualcosa funziona meglio (il solito Eto'o, Sneijder e Obi), qualcosa come è ovvio che sia, un po' meno (un Alvarez un po' anonimo, l'ennesimo problema tra i pali). I margini di miglioramento non mancano e intanto le gambe dei nerazzurri capitalizzano minuti di gioco importanti. Due le occasioni vere di questo match amichevole: il palo interno baciato da un potente destro di Eto'o dalla distanza di 30 metri e il colpo di testa di Castaignos deviato sulla traversa dal portiere del Galatasaray. Non affondare a questo punto della stagione non è importante. 

E' importante gettare le basi per un'amicizia lunga e duratura. Lo sta facendo in maniera intelligente Gasperini e anche se è decisamente troppo prematuro sbilanciarsi con le prime valutazioni, sicuramente il lavoro, la passione e la competenza profuse, hanno creato una buona atmosfera nel difficile ambiente nerazzurro. Sarà stata un'esigenza o forse un calcolo astuto, ma ripartire dalla classe dell'olandese più ambito in questo calciomercato ha fatto sì che Wes riacquistasse i giusti stimoli (quel ruolo lo ha rimesso di fatto al centro della squadra, come lo era stato nell'anno del triplete). E che alla presidenza arrivasse il giusto messaggio. Lo stesso che hanno cantato i tifosi nerazzurri alla prima uscita pubblica alla Pinetina. Giù le mani da Sneijder. Si riparte da qui. Tutto il resto lo scopriremo con il tempo. Senza fretta...