editoriale

Domande senza risposta

L’Inter ricomincia a produrre calcio, a testare fiato e gambe, ma il pensiero fisso produce sempre lo stesso interrogativo di qualche giorno fa. Perché proprio lui? Hanno srotolato la sua gigantografia e così hanno aperto le danze. Non...

Sabine Bertagna

L'Inter ricomincia a produrre calcio, a testare fiato e gambe, ma il pensiero fisso produce sempre lo stesso interrogativo di qualche giorno fa. Perché proprio lui? Hanno srotolato la sua gigantografia e così hanno aperto le danze. Non c'era un modo migliore per stringersi intorno alla sua memoria e rispondere a quanto letto, sentito e, nemmeno con troppa discrezione, mormorato negli ultimi giorni. Come a ribadire, noi ripartiamo da qui. Una certezza che non avevamo mai messo in discussione. Noi.

Ma gli interrogativi pullulano, si riproducono feroci come l'aria irrespirabile di questi giorni. Ci riportano a strane simmetrie mai modificate nel tempo. Forse solo meno evidenti per un abbassamento di toni. Una questione di riflessi meno limpidi. Non abbiamo mai smesso di chiederci, infatti, come nessuno si fosse scandalizzato davanti all'intercettazione tra Valentini e Moggi. Tra l'allora capoufficio stampa della Figc Antonello Valentini e l'ex-dirigente bianconero Moggi. Tra l'attuale direttore generale della Figc Antonello Valentini e l'attuale radiatissimo Lucianone. Buffo, eh? Uno radiato, l'altro promosso. Chissà se sono rimasti amici? Ai tempi erano belli agguerriti e il loro pensiero si rispecchiava uniforme. Senza pieghe inopportune. Uniti contro il giustizialismo. Come avevano definito l'allora procuratore della Figc Emidio Frascione? D'Artagnan dei miei c******i, un nemico in casa, un pazzo giustizialista. "Bisogna mettere gente funzionale al sistema". Allora il sistema esisteva, no? Sono deduzioni elementari, grazie alle quali non possiamo vantarci di brillare nella logica, eppure...Eppure qualcuno ha evitato e continua ad evitare di fare 2+2. La carica di Emidio Frascione è andata a Palazzi. E chissà se Moggi e Valentini hanno fatto pace con i giustizialisti.

A questo punto verrebbe da chiedersi dove finirà tutto il lavoro di Nicola Penta. Tutte le telefonate ascoltate, trascritte, rigorosamente selezionate. Come un bravo chirurgo che sa che cosa estrarre e cosa ignorare. Parliamo di una cosa come 169.000 telefonate, acquistate per trovare le prove del magico così facevan tutti. Ma Palazzi avrà fatto bene a dare credito allo scenario ricostruito da Nicola Penta, difensore di Moggi ed ex ispettore antidoping della Figc? Calciopoli è davvero una faccenda tra Juve e Inter? Che altri scenari si sarebbero formati prendendo in considerazione tutte le telefonate, tassello per tassello? Il quadro avrebbe finalmente regalato una sensazione d'insieme più coerente? Non lo sappiamo. Ma è proprio questa la domanda. A qualcuno interessa davvero saperlo?