editoriale

Dove vi eravate nascosti?

Dove vi eravate nascosti negli ultimi lustri? Dove eravate quando Renga chiedeva il Daspo per Balotelli per aver urtato la sensibilità del popolo giallorosso, quando il giudice sportivo infliggeva 7.000€ di multa a Mario per aver risposto con...

Sabine Bertagna

Dove vi eravate nascosti negli ultimi lustri? Dove eravate quando Renga chiedeva il Daspo per Balotelli per aver urtato la sensibilità del popolo giallorosso, quando il giudice sportivo infliggeva 7.000€ di multa a Mario per aver risposto con un applauso agli insulti, quando tutti erano convinti che il problema fosse lui? Troppo occupati a nascondervi dietro ai vostri "ma" che suonavano così veri e che in fondo vi facevano stare bene. Oggi, che Mario è il centravanti del Milan e della nazionale, avete finalmente capito che i cori nei suoi confronti sono beceri e che lui andrebbe tutelato. Meglio tardi che mai. Che paese triste quel paese che agisce in malafede, che si fa trasportare da impeti faziosi, che giudica a seconda della maglia indossata. Che paese triste quel paese che si dimentica di aver pronunciato parole pesanti, che non ammette di aver sbagliato, che glissa con studiata noncuranza. Che paese triste quel paese che non solo fa finta di non aver mai pronunciato quelle parole, ma che arriva persino a negarle. Con la forza della semplicità e della convinzione. Finendo per crederci seriamente.

"Negretto di famiglia" è l'ultima sparata in ordine temporale proveniente dal circo rossonero, montato apposta per l'arrivo del nr.45. Fanno le cose in grande, loro. Sarà l'aria che profuma di elezioni, come ci ricorda Formigoni con un simpatico tweet. Normale per i loro dirigenti negare di aver dato della mela marcia a Mario invitando l'unica giornalista in grado di porre una domanda seria in una conferenza stampa dall'atmosfera compiacente a cambiare domanda. Negare l'evidenza sempre e comunque. Adesso sarà la volta del "negretto di famiglia", già archiviata dai più come una gaffe innocua. C'è qualcosa di così spiacevolmente ignorante in quell'affermazione da far venire i brividi a chiunque. Anche agli stessi tifosi rossoneri. È un'affermazione che svela assenza di cultura, maleducazione, arroganza. E che raccoglie approvazione nelle risatine compiacenti. Come ogni corte che si rispetti. Come hanno preso i giornali l'uscita di Paolo Berlusconi su Mario, date tutte queste ricche premesse? Con un'alzata di spalle. Suvvia, ci saranno cose più importanti delle quali discorrere. Benvenuti a corte. Dove informare diventa sempre più un gioco politico e dove, all'uopo, le colpe si trasformano in redenzione. Caro Boateng, la prossima volta che ti verrà voglia di scagliare con rabbia il pallone lontano, sentiti libero di farlo. Ma prendi bene la mira. In tribuna, tra gli amici di famiglia, potresti trovare l'origine della tua frustrazione.

Twitter @SBertagna