E' avvincente come un thriller ben scritto l'incipit del ricorso che l'Avvocato Bruno Catalanotti, difensore del Brescia, ha presentando all'Alta Corte del Coni in risposta al provvedimento del Procuratore Federale della FIGC datato 1° luglio 2011. Calciopoli, scoppiata con un eclatante colpo di scena nell'estate del 2006 attraverso la pubblicazione di tonnellate di intercettazioni, è lontana dal dirsi vicenda conclusa. La fotografia del calcio italiano che affiora in quell'estate è scandalosa. Passa un po' di tempo e una nuova linea difensiva inizia a prendere forma tra gli imputati che, puniti dalla giustizia sportiva, devono ora difendersi da quella ordinaria. All'inizio si tratta solo di “gossip di corridoio”, poi “riferimenti fumosi e allusivi nell'aula del processo” e infine ecco delineata la strategia “della difesa di Moggi e dei suoi adepti”: il leitmotiv, che avete avuto modo di ascoltare come una interminabile cantilena, dell'illegalità diffusa. Allora lo facevano tutti. Non ci sta l'Avvocato Bruno Catalanotti, che nel difendere il Brescia ha sempre assunto una posizione forte e non ha fatto sconti di sorta agli imputati seduti al processo di Napoli. Non ci sta soprattutto perché in presenza di una chiara prescrizione dei fatti in oggetto, il procuratore federale mai e poi mai avrebbe dovuto aprire un'indagine e produrre prove. Un'indagine perfettamente sterile, che non prevedeva contraddittorio alcuno. Perché Palazzi ha comunque aperto un procedimento? Lo abbiamo chiesto in esclusiva per fcinter1908.it proprio a Bruno Catalanotti. Ci siamo inoltre fatti spiegare tutto quello che c'è da sapere sul suo ricorso e sulle conseguenze che questo nuovo procedimento potrebbe avere. Un colpo di scena, che forse qualcuno non si aspettava...
editoriale
ESCLUSIVA, Avv. Brescia: “Fatto ricorso contro provvedimento Palazzi. La richiesta di Abete…”
E’ avvincente come un thriller ben scritto l’incipit del ricorso che l’Avvocato Bruno Catalanotti, difensore del Brescia, ha presentando all’Alta Corte del Coni in risposta al provvedimento del Procuratore Federale della...
Il Brescia, pur non essendo destinataria del provvedimento di Palazzi, ha deciso di fare ricorso. I motivi risiedono nell'inesatta definizione di Nello Governato (citato nel documento di Palazzi) in qualità di consulente del presidente del Brescia, Corioni. Governato fu suo consulente negli anni compresi tra il 1986 e il 1989. Secondo lei è un tentativo atto a sminuire la posizione del Brescia Calcio nel processo di Napoli, visto e considerato che la Sua difesa è sempre stata molto decisa e agguerrita nei confronti degli imputati Moggi & Co.?
Come ho sottolineato (cfr. pag. 6, terza proposizione; pag. 7, prima,seconda e terza proposizione) la pretesa frequentazione telefonica PairettoGovernato è citata, da un lato, per convalidare l’assunto difensivo che tutti idirigenti di società parlavano con i designatori (all’epoca, peraltro, non era vietato); assunto funzionale alla strategia della “illegalità diffusa”, dall’altro, per delegittimare il Brescia ed il suo difensore, considerato dai Colleghi avversari, “il P.M. Aggiunto”. E’ bene ricordare a proposito di ciò, che le telefonate segnalate dalla difesa di Moggi sono solo quattro: per tre di esse è Pairetto (quale fonte…) a dire che il suo interlocutore è Governato; nell’unica, in cui l’utenza chiamante, secondo il perito, è certamente quella di Governato, questi si occupa della(udite, udite..) Juventus! (cfr. pag. 38-39)
Quanto al tentativo, miseramente fallito, di screditare Catalanotti ed il Brescia, mi sembra che non sia stata adeguatamente rimarcata la vicenda Pairetto, presunto destinatario di pressioni da parte dell’avvocato Catalanotti affinchè “collaborasse” con i P.M.La suddetta “favola” fu oggetto di denuncia di Pairetto e dei suoi difensori all’Ordine degli Avvocati di Milano ed alla Procura della Repubblica di Firenze. Ed inoltre, il suo integrale letto fu enfaticamente letto in udienza a Napoli, a mò di colpo di scena, senza sortire, invece, alcun interesse presso gli altri difensori.Dopo l’infelice recita, l’avvocato Merlone ha rinunciato all’incarico! Mentre sia a Milano che a Firenze l’accusa è stata ritenuta infondata ed i procedimenti archiviati, avanti alla Procura della Repubblica di Napoli è, invece, pendente un procedimento a carico di Pairetto (e non solo, forse..) per diffamazione aggravata.
Alcuni hanno notato un nesso temporale tra l'operazione Palazzi e l'esposto della Juventus...
E’ una domanda insidiosa, perché una risposta adesiva sottintenderebbe una “intesa” Palazzi-Juventus, innanzi tutto non provata, ma che, comunque, sarei portato ad escludere per la stima e la considerazione che ho –al di là della controversia giudiziaria- per i dirigenti ed i legali della Juventus, e per il dott. Palazzi. Mi sembra, invece, che l’iniziativa del Procuratore federale obbedisca ad un malinteso senso di giustizia, che lo ha spinto non solo ad occuparsi -e per di più senza contraddittorio con le parti interessate- di fatti da tempo prescritti, ma anche a motivarne la sussistenza, a delinearne la configurazione disciplinare, e ad attribuirne la responsabilità nel momento processuale dell’archiviazione, che tali apprezzamenti non consente.Da ciò deriva, secondo un consolidato orientamento della Corte di Cassazione richiamato nel ricorso, l’abnormità del provvedimento, che legittima la richiesta di un suo parziale annullamento, che il Brescia ha proposto all’Alta Corte di Giustizia Sportiva.
Nel procedimento di Palazzi ci troviamo di fronte ad un illecito disciplinare (anche qui spiegheremo quali sono gli articoli da voi contestati e perché) che nel documento Lei evidenzia come comportamento grave e consapevole. Ha idea di quale possa essere stato il motivo per il quale Palazzi abbia deciso di aprire comunque un'inchiesta nonostante l'evidente prescrizione dai fatti?
E’ necessario precisare che la sanzione disciplinare per l’adozione di un provvedimento abnorme è prevista dall’ordinamento statuale e non da quello sportivo. Alla seconda domanda ho risposto sopra.
L'operazione Palazzi rischia di rimanere agli atti come una "sentenza" senza contraddittorio. All'inizio del documento vengono citati tutti i soggetti e le società coinvolti. C'è stata o ci sarà un'alleanza con le altre parti in causa, per esempio l'Inter o la famiglia Facchetti? Oppure il Brescia si riserva un'azione prettamente individuale?
Le doglianze del Brescia credo possano essere condivise anche dagli altri soggetti fisici o giuridici chiamati in causa dal provvedimento del Procuratore federale, essendo fondate sulla violazione di norme (artt. 129 e 408 e segg. c.p.p.) dell’ordinamento statuale, applicabili anche nei procedimenti di illecito disciplinare avanti agli Organi di giustizia sportiva, perché attinenti ai principi, di rilievo costituzionale, del diritto di difesa e del giusto processo e, in ogni caso, specificamente richiamati nello Statuto della F.I.G.C. (art. 33.2) e nel Codice dei Giudizi innanzi al Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport (art. 4.1). Pertanto, vedo con favore la possibilità che altre società intraprendano lo stesso cammino del Brescia: viribus unitis è più agevole conseguire il risultato perseguito.
Quali sono tecnicamente i passi, le procedure e i tempi per avere dall'Alta Corte una risposta in merito al vostro ricorso? E' già stato consegnato?
Il ricorso è già stato inviato telematicamente all’Alta Corte ed alla F.I.G.C.e risulta pervenuto ai destinatari.Sono previsti dalla normativa altri adempimenti, quali il deposito del ricorso in originale entro dieci giorni dalla notifica, la costituzione, entro lo stesso termine, della parte intimata (in questo caso la F.I.G.C.), l’intervento del terzo (titolare di un interesse giuridicamente protetto, individuale e diretto), la trattazione della questione preliminare circa la eventuale inammissibilità del ricorso, l’istruttoria, le udienze, la discussione finale, la decisione. Sui tempi di definizione del procedimento non sono in grado di formulare previsioni; non credo, però, che, dopo il periodo feriale, sarà necessario un lungo periodo di tempo per pervenire alla decisione.
L'archiviazione di Palazzi, si legge nel documento, non prevede alcuna forma di impugnazione se non quella dell'abnormità. Questo significa in parole povere che la Juventus non potrà fare ricorso?
Anche per la Juventus vale il termine di trenta giorni per impugnare il provvedimento della Procura federale, sempre che la società torinese abbia interesse ad un autonomo gravame ovvero non ritenga sufficiente l’intervento, in presenza, come si diceva sopra, di un interesse giuridicamente protetto, individuale e diretto.Vorrei aggiungere, a proposito della rinuncia alla prescrizione, alla quale l’Inter è stata da più parti sollecitata, che mi sembra una pretesa davvero fuori luogo, a fronte della evidente illegittimità della indagini avviate dopo un anno dallo spirare dei termini di prescrizione. Come ho sottolineato nel ricorso (pag. 33, nota 3), la fisiologia del procedimento prevede che questo sia iniziato solo se e quando sono ancora “aperti” i termini di prescrizione. In questo caso, una volta spirati i termini prescrizionali, l’opzione di giovarsi del suddetto beneficio ovvero di rinunciarvi è correttamente configurata. Qui, invece, il procedimento è stato instaurato quando i presunti illeciti non erano più perseguibili. Per questa ragione, invitare gli interessati a rinunciare alla prescrizione suona come una inammissibile provocazione.Condivido, quindi, in toto la linea del Presidente Moratti. Una ultima considerazione: non intendo entrare nel merito degli addebiti mossi dalla Procura federale ai tesserati ed alle società indicate nel provvedimento; a questa regola -la cui violazione omologherebbe il mio comportamento a quello della Procura federale- ho fatto eccezione solo per Governato, poiché era chiamato in causa, e senza ragione, il Brescia. Non posso però fare a meno di denunciare che come intollerabile offesaalla verità dei fatti ed all’onestà di chi li conosce, equiparare i comportamenti valutati in modo così severo e unilaterale nel provvedimento della Procura federale ai gravi delitti, dei quali rispondono avanti al Tribunale di Napoli Moggi, Bergamo, Pairetto, Mazzini e gli altri imputati.
RINGRAZIAMO L'AVVOCATO CATALANOTTI PER LA SUA DISPONIBILITA'!
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