editoriale

ESCLUSIVA – Crosetti (Repubblica): “Il nr ufficiale é 28, le sentenze vanno rispettate. E su Conte…”

“Ci vuole coraggio a chiedere indietro quello scudetto” scriveva Maurizio Crosetti, giornalista di Repubblica, più o meno un anno fa. Più o meno quando i ricorsi di Andrea Agnelli tenevano banco in ogni dove. In quell’articolo,...

Sabine Bertagna

"Ci vuole coraggio a chiedere indietro quello scudetto" scriveva Maurizio Crosetti, giornalista di Repubblica, più o meno un anno fa. Più o meno quando i ricorsi di Andrea Agnelli tenevano banco in ogni dove. In quell'articolo, che non faceva sconti alla "banda" di Moggi e al sistema che aveva controllato il calcio italiano e che puntava il dito contro la memoria corta di un paese abituato a dimenticare in fretta, c'é tutto il post Calciopoli che pochi hanno avuto il coraggio di raccontare. Ai microfoni di Fcinter1908Maurizio Crosetti ha commentato la posizione della federazione, il 30 sul campo e l'ombra del calcioscommesse...

Che differenza corre tra la terza stella e il 30 sul campo? Nella sostanza e nella forma?

La terza stella è un simbolo ufficiale, che deve essere riconosciuto dalla federazione. Come lo  scudetto. Scrivere 30 sul campo è come se io scrivessi mi piace la granita al limone, per dire. La terza stella era una provocazione e come tale non poteva essere accettata perché esiste un Albo d'Oro e quello dice molto semplicemente che gli scudetti sono 28. Scrivere 30 sul campo è legittimo e anche le altre squadre possono farlo. Quello che forse non tutti sanno è che esiste un regolamento secondo il quale le modifiche vanno comunque sottoposte all'approvazione dalla federazione.

Quindi la Juventus ha dovuto chiedere un'autorizzazione per ribadire sulla maglia quel 30 sul campo? 

Sì. Comunque è una questione che ha davvero stancato e annoiato tutti. La Juventus avrebbe fatto bene a concentrarsi sulla vittoria del suo ultimo scudetto. Sul campo. Uno dei più belli.

Quanto pesano i 400 milioni di danni che la Juventus ha chiesto alla federazione nella questione della terza stella?

Tutte e due le parti dovrebbero porsi come obiettivo quello di venirsi incontro. Ricordiamo però che la Federcalcio è un ente ufficiale, la Juventus una società privata. Fin quando ci sono le istituzioni queste vanno rispettate per il ruolo ufficiale che detengono. Se si vive all'interno di un gruppo che si dà delle regole bisogna seguirle. Non si può continuare a non ricordare le sentenze ufficiali, quelle sportive, che sono oltretutto accompagnate da quelle della giustizia ordinaria. Altrimenti si rischia di fare come Don Ferrante e Donna Prassede nei Promessi Sposi, che continuavano ad affermare che la peste non esistesse. E la peste li uccise. La realtà é questa.

La federazione, secondo te, ha interesse a prendere una posizione netta in questa discussione?

La Federazione non ha interesse a portare avanti un braccio di ferro. E non é nemmeno necessario che ricordi che ci sono quelle sentenze. Non é il suo ruolo farlo. Abete é un uomo moderato e di mediazione, Agnelli un giovane presidente emotivo che interpreta i sentimenti di un tifoso. Allo stato attuale delle cose sono e restano 28. Inutile discutere, se si sta alla legge il numero ufficiale é questo. Posso capire i giocatori che dicono di averli vinti sul campo e di sentirseli loro. Anche Del Piero mi ha detto le stesse cose. Ma se si devono contare sa bene anche lui che sono 28.

Un commento veloce sul calcioscommesse. Rivoluzionerà per davvero il nostro calcio come é stato annunciato su quasi tutti i giornali? E allo stato attuale delle cose Conte rischia qualcosa?

Penso che non ci saranno clamorose rivoluzioni. Non fa parte della nostra storia. É una tempesta che si placherà. Anche perché poi sopraggiungeranno interessi come la stesura dei calendari, i contratti televisivi, gli sponsor che non potranno essere ignorati e che accelereranno i tempi della giustizia. Siamo un paese dalla memoria corta. Già durante gli Europei non se ne stava più parlando e sembrava che non fosse successo nulla. Anche perché ci sono già stati grossi sconti di pena per chi ha collaborato, fin troppo eccessivi, forse. É assolutamente prematuro dire che cosa succederà con Conte. Il rischio di una qualifica e di un suo conseguente allontanamento per un certo periodo dalla Juve c'é. Si poteva cercare di interrogare Conte un po' prima, dato che le dichiarazioni di Carrobbio sono note da qualche tempo. In questo, a lamentarsi, la Juventus e Conte hanno ragione. Ci si é ridotti ormai all'inizio della stagione.

Twitter @SBertagna

RINGRAZIAMO PER LA DISPONIBILITA' MAURIZIO CROSETTI