"Incidere sulle partite finali del campionato, quando la situazione della propria squadra è ormai chiara, è un fatto quasi scontato, un fatto ' veniale'." Lo dichiara il gip di Cremona, Guido Salvini, sconvolto dalla superficialità dei calciatori nel liquidare quello che é a tutti gli effetti un illecito. Che strano. Eppure qualcuno aveva sostenuto giusto qualche giorno fa, con un tempismo perfetto non c'é che dire, che a fare due conti non si faceva mica peccato. Meglio due feriti che un morto. Pensiamo al finale di questo campionato, allo stupore nel vedere squadre con il destino già scritto giocare per vincere la partita. Se non conoscessimo i retroscena l'avremmo chiamata lealtà sportiva. E invece ci puzza tanto di coda di paglia per un tornado del quale possiamo solo immaginare le proporzioni. Devastanti.
editoriale
Facce di palta
“Incidere sulle partite finali del campionato, quando la situazione della propria squadra è ormai chiara, è un fatto quasi scontato, un fatto ‘ veniale’.” Lo dichiara il gip di Cremona, Guido Salvini, sconvolto dalla...
"L'insieme degli atti di indagine (tanti i giocatori e le partite coinvolte) testimonia che l'inquinamento etico del mondo dei calciatori e forse anche di alcuni dirigenti non è stato episodico ma diffuso e culturalmente accettato in spregio ai principi di lealtà sportiva nei confronti dei tifosi innanzitutto". La cultura del così fan tutti ha diversi stadi. Quello al quale siamo approdati ora (perfettamente sintetizzato nelle parole del Capitano della Nazionale, Buffon) suona più o meno così. Non solo fare due conti é un'abitudine diffusa, ma dato che é un'abitudine diffusa non può essere illecito. Dai, é normale! Siamo un paese schifoso che trova ogni giorno un modo diverso per uccidere l'etica. Che elabora giustificazioni assurde negando il suo cadavere. E se non proviamo più stupore per parole come quelle di Buffon vuol dire che siamo parte integrante del marcio. Colpevoli.
"Salvo che per alcuni dichiaranti - dice Salvini - l'atteggiamento ancora prevalente è quello dell'omertà in merito al fenomeno massiccio della manipolazione delle partite, forse anche con riferimento alle responsabilità di alcuni dirigenti e tecnici, che difficilmente potevano non essere al corrente della maggior parte delle situazioni illegali che stavano maturando intorno alle partite". Eppure quando il portoghese aveva fatto notare che a furia di abbassare i toni era nata Calciopoli c'era stata la rivolta popolare. Come osa offendere gli italiani! Pensate che il terreno nazionale é talmente fertile in materia di illeciti che ci hanno scelto con cura. " In sostanza hanno seminato in un campo che era già dissodato e pronto ad accoglierli". Abbassiamo i toni e fingiamo che vada tutto bene. Ma guai a darci dei mafiosi. Siamo brava gente, noi.
Ci indigniamo con estrema facilità. Oggi siamo nella fase del é vergognoso e del come sia potuto accadere. Dell'etica e della voglia di giustizia. Ora come in ogni scandalo italiano che si rispetti ci sarà un fulgente picco mediatico, il processo sui giornali, le foto rubate ad attimi di illegalità. Speriamo non si estingua tutto prima del processo, quello vero. Perché se qualcuno non lo ha ancora capito oggi hanno arrestato dei calciatori, che, pur essendo considerati nell'immaginario collettivo alla stregua di semidivinità, sono ben lontani dall'essere immuni dal carcere. Le accuse sono serissime, lo dimostrano le perquisizioni a sorpresa. Chi ci garantirà che questa volta verrà fatta davvero pulizia? Che i fatti non verranno insabbiati? Che non si butterà la colpa su calciatori la cui carriera é al tramonto per far sì che le società limitino i danni? Che avremo ancora la stessa voglia di prima di andare allo stadio? Questo sport non é più credibile. Noi non siamo più credibili. La vergogna passeggera non é più sufficiente a coprire i sorrisini di circostanza. Qualcuno continuerà a pensare che non ci sia niente di male. Qualcuno non cambierà l'espressione della faccia per così poco. Si indigneranno ancora per un po' e poi si trascineranno sereni verso il prossimo scandalo. Bel paese, brutta gente.
"Sportività, fair play in Italia non si é mai saputo cosa fossero." Gianni Brera
Twitter @SBertagna
© RIPRODUZIONE RISERVATA