Fatti, non parole. Andrea Stramaccioni non vede l'ora di mettere da parte gli auguri e i ringraziamenti, gli aneddoti e le emozioni, ed è il primo a scendere in campo, in una domenica pomeriggio che per certi versi entrerà nella storia. Come dirà dopo la partita, quattro giorni per incidere su una squadra, che ha già un discreto bagaglio di stagione alle spalle, sono pressoché ininfluenti. Eppure una traccia di quelle idee, alle quali intuiamo ami lavorare fino allo sfinimento, è già visibile. Sul gol che porta in vantaggio l'Inter, dopo 14 minuti, la sensazione piacevole è che il divario tra gli schemi provati in allenamento e quelli riprodotti in partita si sia finalmente affievolito. Come un discorso troppo a lungo trattenuto l'Inter di domenica segna cinque gol (tripletta del Principe), uno più dell'avversario (che è quello che conta), ricordando a tutti, forse anche a se stessa, di essere ancora viva. Non mancano gli errori, le disattenzioni e la stanchezza. Ma non c'è rassegnazione nei momenti più critici della partita. La squadra si sbilancia favorevolmente in attacco e crea. Certo, subisce in difesa, ma il segreto dell'equilibrio non si trova in quattro giorni. E' un successo pirotecnico, che rompe la monotonia e fa bene al morale. E' un successo inaspettato, dato che non si ricorda una squadra alla quale siano stati fischiati tre rigori contro, che sia anche riuscita a non perdere. Figuriamoci a vincere.
editoriale
Fino a prova contraria
Fatti, non parole. Andrea Stramaccioni non vede l’ora di mettere da parte gli auguri e i ringraziamenti, gli aneddoti e le emozioni, ed è il primo a scendere in campo, in una domenica pomeriggio che per certi versi entrerà nella storia....
Alcune persone hanno il privilegio di essere credute nonostante l'evidenza le contraddica. Talvolta è necessario che passi una certa quantità di tempo affinché ciò affiori allo scoperto (giorni, mesi, anni), in altri casi la resa dei conti arriva beffarda dopo nemmeno 24 ore. E quindi non ci stupiamo che Gasperini, chiamato ad esporre il suo prezioso parere in merito alle vicende di casa Inter, abbia valutato la rara virtù della pazienza nei presidenti Moratti e Preziosi, giungendo alla soppesata considerazione che il primo si meritasse un 1 in pagella contro il 9 del secondo. Peccato che il presidente del Genoa abbia deciso di esonerare Marino in maniera così avventata. Evidentemente nella partita di domenica a essere così inguardabile non era solo l'Inter. E questo anche senza scomodare le pagelle di Gasperini.
Twitter @SBertagna
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