editoriale

Giovane è (se vi pare)

Avvezzi come siamo alle critiche sopportiamo ogni genere di appunto, incassiamo, facciamo autocritica. Poi ad un certo punto si sbrocca. Non fai in tempo ad assorbire un’osservazione che dal lato opposto ti si rimprovera l’esatto...

Sabine Bertagna

Avvezzi come siamo alle critiche sopportiamo ogni genere di appunto, incassiamo, facciamo autocritica. Poi ad un certo punto si sbrocca. Non fai in tempo ad assorbire un'osservazione che dal lato opposto ti si rimprovera l'esatto contrario. Guardi il notiziario sportivo - parleranno di calcio pensi ingenuamente - e invece no. Un servizio, con tanto di scontrino, che allude al fegato di Maicon. Con 98 birre spazzolate in una sola sera, deve quantomeno essere in lista per il trapianto.

Sottigliezze, a volte così sottili da rientrare nelle sfumature normali di una giornata qualunque. Eppure quando ti chiedi se le stesse obiezioni le avrebbero mosse anche nei confronti di un'altra squadra esiti a darti una risposta. Provate a immaginarvi il giorno dopo Milan-Roma con un titolo in prima pagina del maggiore quotidiano sportivo che recita La lezione di Zeman ad Allegri. Non suona credibile. Come non sembra obiettivamente possibile che Cassano in così poco tempo abbia già spaccato in mille pezzi lo spogliatoio. É appena arrivato, non si ricorda nemmeno i nomi di tutti i suoi compagni di squadra ed é già diventato la mina vagante dell'ambiente nerazzurro? Piuttosto ci chiediamo come nessuno avesse mai intuito che non si trovasse più così bene al Milan. In certi casi le finestre si tengono ben chiuse e gli spifferi, se anche si insinuano, non sono motivo di preoccupazione. Semplicemente poco interessanti.

Ma veniamo al punto (la settimana é stata ricca di critiche di ogni genere e questa premessa era doverosa). Si é spesso parlato di giovani e di Inter. Perché abbiamo un vivaio di giovani, ma poi li vendiamo. Perché abbiamo bravi giovani, ma poi non giocano. E quando giocano e la squadra non vince, ce la faranno ad integrarsi? Un incalzare di interrogativi che non tiene conto del divario tra Primavera e prima squadra, degli obiettivi di una società, del rischio di bruciare carriere ancora all'inizio. Sulla pelle di chi non importa, é evidente. Giovani di qua, giovani di là e poi dopo due partite di campionato (ripeto due partite) Stramaccioni, giovane allenatore (dicevamo, Viva i giovani!), deve avere già l'incubo di non arrivare a Natale. Di venire sostituito. Sulla base di quali (non) risultati? Incapace? Inesperto? Inadatto? Ma se dopo due partite sapete già tutte queste cose perché non ricoprite le panchine delle squadre più contese? I vostri consigli sono sicuramente preziosi. Fate qualche paragone, allora. In fondo alla seconda giornata i paragoni pesano molto. Stramaccioni può forse dirsi inferiore ad un Ciro Ferrara qualunque? Non credo. Questo per dire che le critiche ci stanno quando si sposano con un fondamento. Quando fotografano una realtà e sono una didascalia sensata dell'immagine che vediamo. Se critichi il centrocampo contro la Roma affermando che Guarin non corre, o hai sbagliato mestiere oppure non hai guardato la partita. Esiste anche una terza opzione. Si chiama malafede. A voi la scelta.

Twitter @SBertagna