Nella ciarla calcistica, a volte non guasterebbe un pizzico di sportività in più, o quanto meno una maggiore obiettività nel giudizio degli eventi, isolandosi dal contesto per essere, almeno per un istante, super partes. Esercizio che aiuta tra l'altro a comprendere meglio gli accadimenti, mitigandone spesso le asprezze. A maggior ragione tale pratica dovrebbe essere consueta quando di mestiere si fa il giornalista. Ci riusciamo (mica sempre) noi, che pur siamo "benedettamente" parziali, ma è ormai abituale ritrovarci scorati e delusi nel constatare la faziosità e il rapporto di vassallaggio che molte testate italiane, supposte neutrali, hanno con i club, anzi con alcuni club. Pay-per-write.
editoriale
God save the newspapers
Nella ciarla calcistica, a volte non guasterebbe un pizzico di sportività in più, o quanto meno una maggiore obiettività nel giudizio degli eventi, isolandosi dal contesto per essere, almeno per un istante, super partes. Esercizio che aiuta tra...
Questa volta però ci permettiamo di tirare le orecchie ai prestigiosi tabloid inglesi che, dopo la scoppola presa dai loro Spurs a Santo Siro, non hanno avuto il coraggio (non era atto così eroico...) di ammettere che l'Inter ha giocato una gran partita e forse ci stava anche il passaggio del turno, dimostrandosi la formazione di Stramaccioni ieri largamente superiore a un Tottenham troppo sopravvalutato che senza Mr. Bale si è dimostrata squadra macilenta. Sad but true.
Tutti i principali quotidiani inglesi, dallo ieratico Guardian al pettegolo Sun, passando per lo spensierato Mirror e giungendo fino all'istituzionale Daily Mail, questa mattina si sono esclusivamente soffermati sui cori razzisti (i soliti ululati belluini, ahinoi) indirizzati alla persona di Adebayor e sullo sconcerto di Villas-Boas per tale accadimento, sogghignando beffardamente per il fatto che il togolese abbia poi punito i tifosi nerazzurri per questo gesto. "Vi sta bene, interisti razzisti" il concetto più gettonato dai newspapers.
Ora, acclarato il nostro sconcerto e disgusto per il ripetersi di continui episodi del genere negli stadi italiani, a latere della reprimenda, non sarebbe stato fuori tema parlare anche di altre cose oltre che sermoneggiare sulle storture delle tifoserie (vogliamo parlare di quelle inglesi?). Ad esempio sarebbe stata cosa buona e giusta offrire ai lettori anche un'analisi tecnica, dato che trattavasi pur sempre di partita di calcio. Comprendiamo che questa parola (tecnica) potrebbe essere di difficile digestione, essendo stata assente dal vocabolario inglese del calcio per decenni. What's tecnica?
Un giornalista obiettivo avrebbe dovuto/potuto osservare anche che Cassano ieri ha dipinto calcio, facendo vedere a Walker e Naughton cose che loro possono solo immaginare nei sogni più turbolenti. Oppure che Palacio da solo ha affettato, condito e impiattato (sognavo di dire questa parola prima o poi...) Vertonghen e Gallas, in costante balìa della molesta trecciolina. O ancora che l'Inter ha ripristinato il lignaggio e le gerarchie a livello europeo, messo a rischio con una prestazione londinese troppo brutta per essere vera, mettendo sotto, nel momento più nero della stagione, una squadra venuta a Milano con ingiustificata superbia e tracotanza. Infine si poteva far notare che ieri un radiotaxi oversize avrebbe fatto comodo all'intero Tottenham, qualificatosi solo grazie a un benevolo afflato della sorte e a una regola sui gol in trasferta, applicata anche ai supplementari, che andrebbe forse rivista. Yes, we are a little bit rosicating.
Dopo la sciagurata partita del White Hart Lane ci siamo sbizzarriti in feroci critiche verso l'Inter, tributando invece ampi attestati di superiorità al Tottenham che aveva meritato ampiamente il 3-0, anzi qualcosa di più. Ieri ci sarebbe piaciuto veder riconosciuta, da parte dei colleghi sudditi di H.M. Elisabeth II, la bontà della prestazione di una squadra presa in giro e villipesa non più tardi di una settimana addietro. Lo avremmo meritato, così come il passaggio del turno. Anyway... good luck Spurs!
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