Nun succede, ma se succede… è successo. Claudio Ranieri è stato licenziato dal ruolo di allenatore della prima squadra dell’Inter. Si è messa la parola fine a una situazione che era divenuta sempre più precaria. Lo stato delle cose è drasticamente precipitato nelle ultime settimane e, risultati alla mano, si può constatare con un certo ribrezzo come la squadra nerazzurra abbia collezionato solo una vittoria nelle ultime nove partite di campionato, venendo nel frattempo eliminata dalla scadente banda dei marsigliesi in Champions League.Claudio Ranieri è stato chiamato a un compito difficilissimo, per certi versi improbo. Gli è stata affidata una squadra con evidenti vizi di forma, costruita senza un’idea precisa e definibile, un’accozzaglia di stanchi solisti in luogo di un’imperiale orchestra. Il suo predecessore, Jean Pierre Gasperin, trovatosi paracadutato dalla società quasi per disperazione sul suolo interista, ebbe la fatale presunzione di modellare a sua immagine e somiglianza il Golem d’argilla nerazzurro, fallendo miseramente dopo poche prove e venendo ghigliottinato senza pietà. Indi è giunto Ranieri, per tantissimi tifosi nerazzurri la miglior soluzione possibile (il sottoscritto scommise una cena, il giorno stesso del suo insediamento alla Pinetina, con un collega di FcInter1908 che con Ranieri avremmo vinto lo Scudetto, ndr).Mister Ranieri ha subito compreso che la faccenda era tosta e ha attinto al suo zainone di somma esperienza per cercare di estrarre il meglio da questa situazione. Inizialmente ci è pure riuscito, guidando un percorso vincente durato 7 partite e terminato col successo interno sulla Lazio per 2-1, che però fu accolto dal mister con un amaro sorriso. «La squadra non mi è piaciuta per nulla» disse al termine dell’incontro, quasi presagisse l’inizio della fine. Da lì in poi, è iniziato il terribile viaggio verso il Cocito. Una serie drammatica di rovinose disfatte (Lecce, Novara, Bologna su tutte) che hanno reso la posizione di Ranieri sempre più vacillante. Diversi gli elementi contingenti: numerosi infortuni, severo appannamento di alcuni giocatori-chiave, cessione di Thiago Motta, fallimentare inserimento di Tweijder nel suo scacchiere, grave sterilità offensiva. Nelle ultime partite il tecnico testaccino ha finito per essere completamente in balìa degli eventi e ha smarrito la sua proverbiale razionalità, sbagliando diverse volte le scelte tecniche e tradendo impotenza di fronte al crollo generale. Moratti ha stima di Ranieri, con i risultati ottenuti dall’Inter nelle ultime partite, pochissimi tecnici avrebbero resistito tanto all'ira funesta presidenziale.Termina quindi la sua parentesi nerazzurra, arrivata forse nel momento peggiore che gli potesse capitare. Ma Claudio Ranieri meriterebbe più di un ringraziamento.1° grazie - Dalla squadra, da Ranieri strenuamente difesa sin dal primo giorno, al punto da mettere a repentaglio la sua stessa reputazione. Dopo ogni sconfitta ha costantemente ribadito il valore del gruppo a sua disposizione, tentando in ogni modo di cementare le mura di Appiano, lodando ed elogiando l’impegno profuso in allenamento (“Questi sono ragazzi straordinari” ha spesso detto). Talvolta si è quasi immolato ai pennivendoli da strapazzo, pur di spegnere polemiche nocive all’ambiente, generate da alcune starlet dal pingue stipendio che pur si ostinano a rilucere in modalità risparmio energetico.2° grazie - Da Alvarez, grazie a lui trasformatosi da Ufo in giocatore promettente.3° grazie - Da Principe decaduto Milito, atteso e spronato senza sosta dal tecnico romano nel momento forse più duro della sua carriera, quando non segnava manco con l'aiuto della telefonata da casa.4° grazie - Da quel discolo ricciolone di Forlàn, che si è visto coprire le terga di bambagia dal mister dopo un vile rifiuto.5° grazie - Da Lucio&Samuel, che dopo la trés grande poutanade (pletorica distrazione difensiva, in francese) costata l'eliminazione contro il Marsiglia, hanno visto il loro tecnico dire a caldo "Sono cose che purtroppo succedono". Peccato Mister non averla avuta come papà nei miei anni delle scuole superiori costellati di note e votacci...6° grazie - Dalla società, mai attaccata da Ranieri (altri lo fecero, vero Rafapapà?), che pure di motivi ne avrebbe avuti per offendere. Non ha mai imputato coram populo a Moratti & Co. errori od omessi acquisti. Interpellato sull’affaire Motta, ha risposto sinceramente e, nonostante gli eventi lo abbiano disatteso, è ripartito senza fare un plissé, incensando i giocatori che aveva.7°grazie - Da noi tifosi, per la sua professionalità e per il rispetto di questi colori, che ha sempre difeso. Ha sempre avuto altissima considerazione del popolo interista, rispettandolo e mettendoci la faccia (cosa che altri spesso non hanno fatto), trovando in ogni circostanza il modo di scusarsi per le magre figure raccolte nell’ultimo trimestre, quando il rovente microfono dei famelici giornalai, inesorabile, si parava dinanzi a lui in seguito alle continue capitolazioni della squadra.In un momento così difficile per i nostri colori, Ranieri li ha onorati fino all'ultimo rimanendo in piedi con la testa alta al centro della tormenta. Ma purtroppo, da sempre, ogni causa ha un effetto e nessun merito etico o comportamentale che sia può affievolire tale nesso, per tale motivo l’avventura di Ranieri all’Inter è terminata. Nessuno voleva che finisse così, lei per primo, ne siamo certi.
editoriale
Grazie Mister Ranieri
Nun succede, ma se succede… è successo. Claudio Ranieri è stato licenziato dal ruolo di allenatore della prima squadra dell’Inter. Si è messa la parola fine a una situazione che era divenuta sempre più precaria. Lo stato delle cose è...
Grazie di cuore mister.
Twitter @Lorinc74
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