Ore frenetiche e convulse quelle che si sono susseguite nella giornata di oggi per la chiusura del calciomercato. Alle 19:00 deposte le armi e i contratti, si è cominciato a ragionare sulle scelte operate dalla nostra società, in virtù delle cessioni effettuate in questi ultimi due giorni. Il resoconto finale recita: out Motta, Coutinho e Muntari; in Juan Jesus, Guarin, Palombo e Livaja. All'appello mancano un esterno di centrocampo e una seconda punta, ruoli in cui la nostra squadra in questo momento è deficitaria.Analizziamo singolarmente i giocatori ceduti e quelli acquistati per dare poi un giudizio finale.CESSIONI
editoriale
Guarin top player? Se non infortunato. Palombo sa di seconda scelta.Tutto sul mercato nerazzurro
Ore frenetiche e convulse quelle che si sono susseguite nella giornata di oggi per la chiusura del calciomercato. Alle 19:00 deposte le armi e i contratti, si è cominciato a ragionare sulle scelte operate dalla nostra società, in virtù delle...
MUNTARI - Non credo che esista qualche tifoso che si sia sfasciato la testa dopo aver sentito di questa cessione. L'apporto del ghanese alla squadra di Ranieri era pari a zero. L'unico rapporto che aveva in società era per l'accredito dello stipendio sul conto corrente. Mai impiegato da Gasperini prima e Ranieri poi, anticipa quello che sarebbe stato il suo futuro a Giugno. L'Inter ne guadagna grazie a un risparmio di circa 1,5 mln netti da qui a Giugno per le sue prestazioni. Prestazioni insufficienti quando è stato chiamato in causa. Di Muntari all'Inter si ricorderanno solo i tantissimi rifiuti alle offerte ricevute in estate e il fatto che Mourinho lo volle come vice Lampard. Anche lo 'Special One' quando si è trattato di mercato non sempre ha fatto centro.COUTINHO - Grande talento, a Milano non ha lasciato molta traccia di se. Qualità mostrate a intermittenza e fisico gracilino, si gioca la presenza alle olimpiadi in Spagna dove il calcio, rispetto all'Italia, non ha molti punti in comune. Spazi larghi in difesa, poco pressing a tutto campo (eccezion fatta per il Barcellona), forse è il campionato adatto alle sue caratteristiche. Non di certo il migliore dove trarre esperienza per proseguire la sua avventura italiana. Il suo è stato solo un 'arrivederci', ma nel caso in cui non riesca a sfondare neanche nella seconda squadra di Barcellona, il suo diventerà un vero e proprio 'addio'.MOTTA - Quella del 'professore' è stata la cessione più dura da digerire da parte del tecnico Ranieri. L'italo-brasiliano per lui era un giocatore fondamentale nelle trame interiste e l'essersi addirittura spinto dinanzi alla stampa per chiederne una conferma, è sintomatico dell'importanza tattica di Thiago Motta. L'operazione in uscita è buona però, si incassano 10 mln di euro (stessa cifra data al Genoa per acquistarlo) e si risparmiano 3,5 mln lordi di ingaggio. In queste annate all'Inter ha alternato ottime prestazioni a continui infortuni che gli hanno permesso di giocare solo il 50% delle gare disputate dai nerazzurri. Da un punto di vista del peso specifico della qualità della rosa si perde tanto, in termini di quantità si perde poco.ACQUISTI
JUAN JESUS - Una delle trattative più lunghe della storia interista recente. Oltre tre mesi per acquistare un giocatore che sino a poche ore prima della fine del calciomercato, non si sapeva se cedere in prestito al Novara o tenerlo in rosa. La scelta è poi ricaduta su quest'ultima opzione. Vincitore del campionato del mondo under 20 con la nazionale brasiliana, proveniente dall'Internacional, in squadra era la riserva del 36enne capitano. Conosciuto dai media tanto per la sua capacità di giocare sia da centrale che da terzino, quanto per i suoi 'colpi di testa' alla Balotelli, avrà tanto da imparare e si spera che questi sei mesi sino alla fine del campionato possano servirgli per aumentare il proprio bagaglio tecnico, seguito da due mostri sacri del ruolo come Samuel e Lucio.LIVAJA - In qualche presenza in serie A con la maglia del Cesena, ha dimostrato che il fisico c'è. Con i piedi può solo migliorare. Aggregato attualmente alla primavera di Stramaccioni, questa è più un'operazione per il futuro che per il presente. Essendo un classe '93 il tempo è tutto dalla sua parte. Qualora dovesse occorrere una disgrazia alle nostre prime punte, di sicuro verrebbe chiamato in causa senza alcun tipo di problema. Per ora bisogna solo lasciarlo crescere e capire il peso che puà avere indossare la maglia dell'Inter e non del Cesena.GUARIN -Tra i tanti acquisti delle big di Serie A (Maxi Lopez, Padoin, Marquinho...) è stato lui il vero colpo di mercato. Se si pensa però che non gioca da Novembre per via di un infortunio e dei continui contrasti con il tecnico del Porto, l'operazione può lasciare perplessi. Il guizzo di Branca è stato quello di farlo arrivare in prestito con diritto di riscatto, una scelta che sino a poco tempo fa veniva considerata dai portoghesi come un qualcosa di impossibile. Nella sua nazionale ricopre il ruolo di trequartista, mentre nel club giocava da intermedio destro o sinistro di centrocampo. L'ideale, anche in attesa del ritorno di Stankovic, per sfruttare al meglio il rombo interista. Con lui in campo al 100%, potranno rifiatare anche gli over 30 Cambiasso e Zanetti, non più in grado di giocare ogni tre giorni tutte le gare che l'Inter si appresta a disputare tra Campionato e Champions League.PALOMBO - Per far si che la nave interista riprenda la propria rotta, un capitano coraggioso come lui non basta. Se il progetto della squadra è quello di ringiovanirsi, allora non si capisce il perchè dell'arrivo di un 31enne in rosa a Gennaio. Seppur dotato di un gran tiro e di una grinta illimitata, viene da sei mesi a Genova dove non ha fatto per niente la differenza nel campionato cadetto. Non si capisce se per scarsa forma o per mancanza di motivazioni, visto che a tutti gli effetti è uno degli 'azzurri' di Prandelli. Nulla contro l'ex capitano della Samp, ma ripensare al centrocampo composto da Palombo e Poli (per intenderci quello con cui sono retrocessi i blucerchiati) fa venire i brividi a più di qualcuno. Non si capisce come una squadra che punti ai massimi livelli, possa tesserare giocatori retrocessi appena un anno prima nella seconda serie. Ricorda tanto gli acquisti di Gennaio degli anni passati modello Maniche e Ferrante.In sintesi quindi ottime operazioni in uscita, con un buon guadagno e un ottimo risparmio sugli stipendi, ma cattive operazioni in entrata. Le necessità di Ranieri e del suo ultra collaudato 4-4-2, erano altre e cioè un esterno di centrocampo sinistro, ruolo in cui l'Inter è deficitaria in questo momento, e una seconda punta, data la scarsa vena/qualità del duo Zarate-Castaignos. Inoltre non si capisce per quale motivo l'Inter da due anni a questa parte, decida soltanto di fare mercato nelle ultime ore del mese di Gennaio, non capendo che il campionato inizia a Settembre e che rincorrere è molto più faticoso che farsi inseguire. Si spera per il prossimo Giugno, che la società abbia imparato dagli errori del passato e che possa presentarsi ai nastri di partenza con una rosa adeguata al valore del nome Inter.
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