Il mercato finisce il 31 agosto, ma gli interisti temono un'altra estate difficilissima. L'anno scorso avevano vissuto un mese complicato a cercare di capire chi potesse essere il nuovo allenatore. Leonardo aveva appena abbandonato la nave per un'avventura più ambiziosa da dirigente con portafoglio, a Parigi. E dopo una serie di nomi come Bielsa, Mihajlovic, Capello, addirittura Ancelotti, sulla panchina nerazzurra era arrivato Gasperini.
editoriale
Il mercato e le incognite nerazzurre. Un’altra estate difficile?
Il mercato finisce il 31 agosto, ma gli interisti temono un’altra estate difficilissima. L’anno scorso avevano vissuto un mese complicato a cercare di capire chi potesse essere il nuovo allenatore. Leonardo aveva appena abbandonato la...
UN'ESTATE FA - Nelle sue idee c'erano la difesa a tre, mai utilizzata dai giocatori interisti prima e attaccanti esterni. Aveva chiesto Palacio, sapeva che la società nerazzurra avrebbe ceduto Sneijder. E invece a fine mercato ad andare via è stato Eto'o. Al suo posto è arrivato Forlan, Palacio invece non è arrivato. E sono arrivati Zarate in prestito dalla Lazio, Poli dalla Samp (infortunato) e Alvarez dall'Argentina con un treno carico di aspettative. Insomma nessun 'top player' a rinforzare la rosa. Il malcontento degli interisti era evidente, sapevano non sarebbe stata una stagione facile, l'avevano capito anche dopo la finale di Supercoppa Italiana persa con il Milan. Non se ne aspettavano però una terribile con tre cambi in panchina e giocatori che di colpo finiscono in balia della sfortuna, non segnano, non riescono a essere più loro. La maledizione colpisce a turno Sneijder, Maicon, Cesar, Milito, Pazzini, Forlan (che non può essere utilizzato per tutta la fase eliminatoria della Champions), persino Cambiasso. Ed è girevole, come la panchina interista.
GIRA LA PANCA -Gasperini, Ranieri, infine Stramaccioni, il tecnico della Primavera che arriva sulla panca della prima squadra e si conquista cuore e spazio tra gli interisti. Da lui e dagli acquisti di Guarin (preso in prestito a gennaio e riscattato per una cifra che si aggira attorno ai 13 mln) e Palacio (che arriva due anni dopo e costa undici mln) la società nerazzurra è ripartita. Con il tecnico è stato stretto un patto di tre anni che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a chi temeva che potesse essere solo un altro uomo di passaggio. Sulla carta Strama è anche l'uomo del futuro.
GENTE CHE NON VIENE... - Si, ma quale futuro? Non passa giorno che i sostenitori della Beneamata non si ritrovino di fronte a nomi che sanno di sogno, poi - per un motivo o per un altro - ci si risveglia e ci si rende conto che o le voci di mercato sono tutte completamente false o c'è incertezza attorno al progetto nerazzurro. Di nuovo. Anche stavolta servono attaccanti esterni. Lavezzi sembrava vicino: è finito a Parigi. Lucas per esempio, più che un obiettivo di mercato sembra uno di quegli affari impossibili che può essere chiuso solo con un quasi miracolo. Senza dimenticare la domanda di fondo: tanti sforzi per un giocatore che dell'Europa sa così poco. E se il talento non bastasse? Giovinco allora. Ma figuriamoci se la Juventus - acerrima nemica - lascia all'Inter la possibilità di piombare su una delle promesse consolidate del calcio italiano. E infatti l'accordo con il Parma è arrivato o quasi, la Formica Atomica tornerà a Torino. Resta Gomez, ma non convince troppo.
GENTE CHE VA... - Come non convince troppo la storia che vorrebbe Ranocchia via dall'Inter e quel silenzio che non smentisce e non conferma. Per lui, in uno dei soliti scambi con il Genoa, si era rinunciato al giovane Primavera Mattia Destro, adesso si vuole fare marcia indietro riportando alla Pinetina l'attaccante. Il difensore italiano definito a suo tempo simbolo di un nuovo corso non ha avuto una stagione facile anche a causa degli infortuni, ma è davvero già arrivato il momento di separarsene? Viene accostato al City in un possibile scambio con Kolarov. Addirittura ci sono voci che lo avvicinano alla Juve e la domanda sorge spontanea: perché mai rinforzare un’avversaria diretta che non perde occasione di contrastare l’Inter (vedi caso Isla). Intanto Chivu che sembrava destinato all'addio, con la promessa di giocare sempre o quasi da centrale, ha rinnovato per altri due anni a due mln e mezzo a stagione. In difesa pare partiranno Lucio e Maicon. Il primo aveva firmato qualche mese prima un rinnovo di due anni e adesso lascerà Milano, ma - sembra - solo a certe condizioni. Il secondo è la pedina sacrificabile: non è stata una grande stagione quella del laterale brasiliano che però ha avuto problemi ad un ginocchio che lo hanno martellato. Andrà via se arriverà una buona offerta. Dicono che Chelsea e Real ci stanno pensando.
CHE PORTA E'? - E ancora poco chiara è la storia che racconta di un Julio Cesar in partenza per fare posto ad Handanovic. Viviano, soffiato alle buste al Bologna un anno fa, girato a metà al Genoa (che poi lo ha lasciato al Palermo) che fine fa? Ad oggi non si capisce cosa ne sarà di lui. Ne cosa ne sarà dell’acchiappasogni nerazzurro che non vuole lasciare la città che lo ha cullato per sette anni, che è vero ha un contratto di più di quattro mln all’anno, ma non è certo l’unico ad avere un grosso stipendio in casa nerazzurra.
CONSOLAZIONI... - C’è ancora da aspettare che la nebbia si diradi. Ci sono tante perplessità, punti interrogativi, che tengono in ansia e non poco il popolo interista. C'è quella 'promessa' di Strama: "Abbiamo le idee chiarissime" e c'è la speranza che lontano dai riflettori e dalle indiscrezioni qualcosa si muova e che arrivino colpi inattesi (o attesi) che raddrizzino la storia. Intanto ci si consola con le puntate che arrivano dall’altra sponda del Naviglio: giocatori che partono per cifre astronomiche nella disperazione generale e invece poi non partono più per intercessione divina. E con le fantasie di chi sulla maglia sventola titoli che non le appartengono per ingraziarsi i propri fans. In mezzo al caos dei giorni di mercato, c’è sempre quella solita consolazione che ti spinge a sposare l’Inter comunque: 'Noi non siamo quella roba lì', è un motto. E in giornate calde e complicate, è una certezza che può bastare.
Twitter @EvaAProvenzano
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