editoriale

Il solito vecchio mestiere

Zeman solleva da sempre polveroni. Lui, nascosto dietro al fumo dell’ennesima sigaretta, non sembra accorgersene. Gli fanno le stesse e identiche domande da millenni. Il grande nemico della Juve, la denuncia sul doping, il calcio che fa...

Sabine Bertagna

Zeman solleva da sempre polveroni. Lui, nascosto dietro al fumo dell'ennesima sigaretta, non sembra accorgersene. Gli fanno le stesse e identiche domande da millenni. Il grande nemico della Juve, la denuncia sul doping, il calcio che fa schifo. Le fanno a lui. Mai a chi di queste colpe é stato accusato e in numerosi casi trovato colpevole. Meglio non affrontare troppo di petto i problemi e girarci intorno per alimentare il fuoco della polemica, senza il quale il nostro Paese non saprebbe che cosa fare. Si potrebbero scoprire dettagli spiacevoli. Si potrebbe scoprire che in fondo non é cambiato molto.

"Rispetto l'allenatore Zeman, ma non ho nessuna simpatia per lui [...]. Le persone che raggiungono una certa età, come me, diventano vecchie. I vecchi devono ritirarsi al bar dello sport, fumare le sigarette e chiacchierare con gli amici. Insomma devono evitare di fare un mestiere che non è per vecchi". Sono queste le parole di Cobolli Gigli, che ha aggiunto di non volersi immischiare in cose d'altri. Ma lui al posto della Roma Zeman non lo avrebbe mai preso. La polemica non é destinata a finire fino a quando non cambieranno le domande. Fino a quando qualcuno non dirà alla Juve che Zeman ha fatto semplicemente il suo dovere denunciando l'abuso di farmaci. E che su quel processo pesa come un macigno la prescrizione, le tante falle nel sistema antidoping di allora, le penose testimonianze dei giocatori bianconeri che o non c'erano o non si erano accorti di niente (Se volete rispolverarvi la memoria date un occhio qui http://www.fcinter1908.it/?action=read&idnotizia=1054 ). 

Eppure quelle domande che in un altro posto sarebbero state un atto dovuto all'onestà intellettuale non le pone mai nessuno. Molto più divertente stuzzicare una polemica per riempire le pagine dei giornali. Eppure piano piano sta stancando anche quella. Botta e risposta prevedibili. Da una parte il tono monocorde di Zeman che non si muove di un centimetro dalle sue sacrosante posizioni (e i tribunali gli hanno infatti dato ragione), dall'altra una società abituata a vincere sempre e comunque, arrogante e sprezzante delle regole. Zeman afferma quello che il 90% della gente del calcio pensa, ma non ha il coraggio di dire, comprese le istituzioni. Oggi su Repubblica scrivono che il boemo é odiato dalla Juve ancor più dell'Inter. Peccato non essere mai riusciti a incrociare concretamente le strade con lui. Sarebbe stato uno spasso. E comunque, tornando a Cobolli Gigli, il problema non é essere troppo vecchi per questo mestiere, ma fare il mestiere più vecchio del mondo (e non parliamo di prostituirsi, ma di fregare gli altri). Di quello sì che ci si dovrebbe vergognare. Non certo di invecchiare.

Twitter @SBertagna