editoriale

Inter 2.0

La comunicazione é tutto. Hai voglia a dire che il tuo messaggio é più profondo, più vicino alla verità, più interessante. Se non sei capace di trasmetterlo, abbellirlo e finalizzarlo all’obiettivo molta della sua essenza andrà persa....

Sabine Bertagna

La comunicazione é tutto. Hai voglia a dire che il tuo messaggio é più profondo, più vicino alla verità, più interessante. Se non sei capace di trasmetterlo, abbellirlo e finalizzarlo all'obiettivo molta della sua essenza andrà persa. Purtroppo. E allora essere bravi a comunicare, anche e soprattutto nel calcio, non é più una di quelle scelte da misurare con circospezione snob. É a tutti gli effetti un elemento imprescindibile del gioco. Una carta dal potenziale enorme.

Siamo stati tutti orgogliosi di vedere sui maggiori quotidiani sportivi i giovani della nostra Primavera. Intere pagine dedicate al gruppo (vincitore di scudetto e Champions) e ai singoli (piccoli campioni crescono). Improvvisamente il mondo si rendeva conto che il settore giovanile nerazzurro aveva una piccola grande cantera, capace di abbinare alla crescita dei singoli un'ambiziosa intesa di gruppo nel gioco e nell'equilibrio. I nerazzurri hanno investito su un settore che non può che essere quello del futuro. Anche in vista dell'avvicinarsi del tanto temuto FPF.

Dopo che alcuni avevano definito la NextGen Series una modesta competizione ad inviti, alcune squadre italiane chiamate a partecipare alla prossima edizione, hanno già incominciato a rivalutarla. La Champions dei giovani, la chiamano ora. E allora va benissimo che l'Inter lasci parlare le sfide piuttosto che dare voce a slogan inconsistenti (o a telenovele dalla dubbia credibilità). Va bene che non comunichi cose inesatte (tipo la favola del giovane Antonini che in realtà ha la bellezza di trent'anni) perché non é nel suo stile. Va bene così. L'importante é non avere paura di comunicare. L'importante é sfruttare il marchingegno mediatico per promuovere quanto di buono si sta facendo, da anni, all'oscuro di molti. Perché se si trattasse di eventi negativi, statene certi, li trovereste in bella mostra sulle prime pagine. Purtroppo. 

Twitter @SBertagna