Quest'anno i punti che fanno classifica si raggranellano con estrema fatica. Appena quattro dopo 6 partite. Decisamente meglio la Champions League. E' indubbio che sul versante campionato, un impegno dai contorni temporali quasi eterni, la strada appaia lunga e faticosa. Banalmente la squadra nerazzurra non è in forma. Se nel primo tempo è più facile tenere la quadratura, reggere la fatica e stringere i denti, nel secondo tempo la lentezza prende il sopravvento. E la stanchezza emerge nei movimenti poco precisi, nei mancati anticipi, nelpressing degli avversari che si può solo subire. L'Inter vista contro il Lille ha evidenziato tutti questi elementi, con un Ranieri più abile nel scegliere i suoi uomini e un Pazzo pronto a ripagare la sua fiducia. Non c'è ombra della brillantezza passata, ma c'è ancora quella indomabile voglia di soffrire fino all'ultimo minuto. E' un'Inter lenta, che nel secondo tempo fatica a confermarsi positivamente. C'è bisogno di recuperare condizione per poter reggere alla macchina devastante di un calcio che impone di scendere in campo ogni tre giorni. Non ci sono formule magiche per tramutare i punti in classifica e balzare in vetta. Ma la sofferenza potrebbe rivelarsi un ottimo punto di partenza. Da questa prospettiva tuttoacquista la giusta proporzione, Anche un'Inter (per ora) a 45 giri...
editoriale
Inter a 45 giri
Quest’anno i punti che fanno classifica si raggranellano con estrema fatica. Appena quattro dopo 6 partite. Decisamente meglio la Champions League. E’ indubbio che sul versante campionato, un impegno dai contorni temporali quasi...
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