Nei giorni precedenti al doppio impegno dei bianconeri con il Bayern l'eccitazione nell'aria era irresistibile. Sognare non è proibito, quindi tifosi e giornalisti (a volte le due cose si equivalgono) si erano scatenati senza ritegno. In palio un passaggio di turno che avrebbe permesso alla Juve di avvicinarsi a vittorie leggendarie, che in tanti, per l'occasione, avevano citato con leggerezza. Quasi fosse stato facile dipingerle così perfette. Oggi che i bianconeri sono stati eliminati senza riuscire a segnare nemmeno una rete in 180 minuti, si raccolgono i cocci della delusione, si punta il dito contro il calcio italiano così scarso, si trovano degli alibi interessanti. Il Bayern è semplicemente fortissimo, scoprono improvvisamente sul pianeta Vinovo. Per i miracoli ci attrezzeremo, aggiunge Conte (l'unico a non aver mai creduto che fosse un'impresa semplice). L'allenatore bianconero ha parlato poi di gap enorme tra il calcio italiano e le altre squadre, alludendo alle possibilità decisamente inferiori alla voce investimenti. Ma è davvero solo un gap economico?
editoriale
Juve fuori dalla CL sul campo? Quei conti che non tornano
Nei giorni precedenti al doppio impegno dei bianconeri con il Bayern l’eccitazione nell’aria era irresistibile. Sognare non è proibito, quindi tifosi e giornalisti (a volte le due cose si equivalgono) si erano scatenati senza ritegno....
Il 2010 sembra lontanissimo, ma allora una squadra italiana che riusciva a fermare il Bayern esisteva. La differenza la scriveva un'Inter fortissima. L'imposizione del calcio nerazzurro su quello tedesco fu nettissimo. Eppure quel Bayern non era tanto diverso da questo. Per 9/11 era lo stesso. A voler essere pignoli e a parlare di soldi, gap e finanze, l'Inter non aveva nemmeno lo stadio di proprietà. Eppure vinse. Non solo nel 2010. Nel 2011 eliminò il Bayern in una partita strepitosa a Monaco per 3 a 2. Anche in quell'occasione seppe segnare e far valere la sua forza. Le vittorie nerazzurre, per assurdo, sono state citate pochissimo nei giorni precedenti alla partita di ieri. Strano. Si è paragonato l'Inter di allora con la Juve di adesso, ma sulle vittorie si è preferito glissare. Lampante quindi che affermare, come ha fatto il quotidiano sportivo torinese, che alla Juve di adesso mancava "semplicemente" un Eto'o per superare l'Inter di Mourinho, si sia rivelata un'operazione incauta quanto infelice.
"Il Bayern ha speso 48 milioni per un solo giocatore, Javi Martinez, e lì finisce ogni discorso. Loro spendono, e la differenza si vede” Gli investimenti dei quali parla Conte (ieri ha ribadito "a gennaio c'erano pochi soldi, se ci attrezzeremo potremo fare di più anche in Europa") dimenticano ingenuamente i tanti soldi spesi dalla Juve in questi anni. Soldi e passivi che la dicono lunga sul presunto gap economico tra i bianconeri e il Bayern. Il Bayern ha chiuso in positivo i suoi bilanci e negli ultimi due anni ha speso un terzo di quanto speso dalla Juve. Un terzo. Dal 2010 al 2012 i bianconeri hanno avuto perdite per un totale di 148 milioni. Qualche soldo da investire c'era, insomma. Forse i motivi dell'eliminazione andrebbero cercati altrove. Nelle zero reti segnate tra andata e ritorno. Nel gap tecnico. Non si vince una Champions dall'oggi al domani. E per farlo, spesso, i soldi non sono l'unica cosa che conta. A volte, l'unica cosa che conta è quello che si riesce a dimostrare sul campo. Quel campo solitamente così caro ai bianconeri.
Twitter @SBertagna
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