editoriale

L’Inter avvisa la Juve: “Non abbiamo paura”

L’Inter non ha paura. Questo è il primo concetto da evidenziare nell’analizzare la partita andata in scena questa sera allo stadio S.Siro di Milano. Inter difensivista? non ditelo neanche per scherzo. La squadra nerazzurra non si è...

Alessandro De Felice

L'Inter non ha paura. Questo è il primo concetto da evidenziare nell'analizzare la partita andata in scena questa sera allo stadio S.Siro di Milano. Inter difensivista? non ditelo neanche per scherzo. La squadra nerazzurra non si è mai limitata ad aspettare la Juventus per distruggerne le trame di gioco, semmai, si può (almeno nel primo tempo) parlare di Inter attendista, raccolta e compatta per recuperar palla, ma sempre pronta a ripartire per poter andare a far male. Come una vipera nascosta sotto la pietra. 

Cosi in campo: nessuna sorpresa nell'undici titolare. L'Inter scende in campo con la consueta formazione; 3-5-2. Handanovic difende i pali della porta nerazzurra, davanti a lui Ranocchia al centro della difesa, con Campagnaro alla sua destra e Juan a sinistra. Cambiasso è il centrale di centrocampo, mentre Taider e Guarin, svolgono rispettivamente il ruolo di mezzala sinistra e destra. Jonathan e Nagatomo agiscono sulle fasce ed Alvarez è in appoggio di Palacio.

Primi 30 minuti: sono stati quelli in cui l'Inter ha sofferto di più. In questa fase del match, il pressing della Juventus non ha quasi mai consentito agli uomini di Mazzarri di allargare il gioco sugli esterni; Jonathan e Nagatomo, si vedono poco e niente in fase offensiva. Anche Guarin fatica a trovare la posizione, il colombiano lascia i soliti buchi in difesa, tanto che Pogba al 5', riesce ad occupare lo spazio alle spalle del calciatore nerazzurro, per ben due volte nel giro di 30 secondi. L'Inter rimane concentrata, fa sentire la propria presenza in campo, ma deve prendere coraggio. 

Secondo tempo: l'Inter scende in campo con un piglio diverso, le squadre si allungano un po e la Juventus abbassa il ritmo del pressing in zona mediana. Da questo momento in avanti, la squadra di Mazzarri, mostra il miglior calcio. Il tecnico nerazzurro capisce di poter rischiare ed inserisce Icardi per Taider, Alvarez arretra il proprio campo d'azione ed agisce da mezzala sinistra. Proprio l'argentino, risulterà determinante nel recuperare palla a metà campo, soffiandola ad uno sciagurato Chiellini e lanciare in profondità Icardi, che poi concluderà a rete. 

Tirando le somme: si può affermare che Mazzarri abbia indovinato tutte le mosse, la sua Inter è una squadra arcigna, quadrata, scorbutica. Ciò che più colpisce, è il rigore tattico di ogni singolo elemento. Anche Taider, ultimo arrivato in casa nerazzurra, da la sensazione di trovarsi a meraviglia all'interno del sistema di gioco imposto da Mazzarri. Come se da sempre non avesse fatto altro che questo. insomma, è un'Inter tutta ordine e disciplina. Il lavoro svolto sin qui da Mazzarri, è davvero impressionante.