Una settimana fa l'Inter toccava un fondo nero pece. Sembrava difficile poter voltare pagina con quel poco visto in campo a Siena. Ma era doveroso provare a farlo. A meno di un'ora dall'inizio della partita arriva l'annuncio che il giocatore più atteso, Kovacic, non sarà in campo. Una distorsione alla caviglia riportata nell'allenamento del giorno prima. Nulla di grave, ma il nr.10 si accomoda in tribuna. Sembra un presagio poco favorevole. Lo rimane solo nei pensieri. Per fortuna.
editoriale
L’Inter volta pagina. Senza il Principe non può stare
Una settimana fa l’Inter toccava un fondo nero pece. Sembrava difficile poter voltare pagina con quel poco visto in campo a Siena. Ma era doveroso provare a farlo. A meno di un’ora dall’inizio della partita arriva...
PRONTI, VIA. Nemmeno due minuti sul cronometro e l'Inter passa in vantaggio grazie ad un'azione che nasce da un calcio d'angolo e trova nel tiro di Cassano la giusta ispirazione. Rete. La prima parte della gara è piuttosto ondivaga. Azioni a cercare la porta del Chievo si alternano ad improvvisi momenti d'imbarazzo in difesa. Il passaggio alla difesa a 4 porta probabilmente un po' di fisiologico trambusto. Il pareggio del Chievo, ad opera di un Rigoni che aveva quasi ucciso Zanetti con un fallo assassino (lamentandosi per l'ammonizione sacrosanta), trova i nerazzurri fermi, incapaci di arginarlo. Rete. Tolte le difficoltà patite su palle inattive sulle quali sarà necessario lavorare, l'Inter non corre praticamente mai pericoli giganteschi (tra questi si registra il gol sbagliato da Acerbi). Cambiasso rischia di segnare su passaggio di Cassano, ma il portiere del Chievo si oppone. Manca poco alla fine del primo tempo quando Ranocchia insacca di testa in rete, trovando l'angolino più alto. Quello impossibile da raggiungere. Rete.
GRANDI RIENTRI. Milito rivede il campo ed è subito evidente quanto sia indispensabile. Traina la manovra offensiva, ispira, si muove bene negli spazi. E' la classica punta che mette in agitazione le difese degli avversari e l'Inter per voltare pagina ha bisogno anche di questo: incutere timore. Il Principe segna il terzo gol (bellissimo) su assist pregevole di Cambiasso (in gran spolvero). Irrinunciabile. C'è spazio anche per il ritorno di un giocatore che non vedeva il campo da troppo tempo. Quasi un'eternità. Deki Stankovic si scalda e la curva è già in delirio. Dopo il gol è proprio da lui che corre Ranocchia per un abbraccio che parla più di mille parole. Deki entra in partita senza problemi. Trova i piedi di Cassano con un lancio perfetto, trova anche un'ammonizione perché il calcio è una cosa maschia e lui l'affronta così. La sua aria rissosa, frutto di un agonismo sfrenato, c'era mancata. Anche se non ce lo ricordavamo più. Nel calcio serve anche una giusta dose di cattiveria.
Tra le fotografie degne di nota, da incorniciare il colpo di tacco di Alvarez (calciatore esteticamente superbo, anche se irrisolto), il palo di Gargano su punizione (se entrava...) e le 9 palle gol create dall'Inter. Avete capito bene. Nove palle gol. Bisognava voltare pagina. Per farlo era sufficiente mettere in campo una sola e unica cosa. Una punta vera. Bentornato, Milito.
Twitter @SBertagna
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