editoriale

La crisi Inter e le verità  di Galliani…

Spesso in Italia la memoria viaggia su onde di frequenza molto corte, anzi cortissime, al limite della trasparenza. Lo sfogo di Moratti dopo il Jack’o’Melly Day di domenica pomeriggio a San Siro, ha fatto fregare le mani a un sacco di stampa...

Lorenzo Roca

Spesso in Italia la memoria viaggia su onde di frequenza molto corte, anzi cortissime, al limite della trasparenza. Lo sfogo di Moratti dopo il Jack’o’Melly Day di domenica pomeriggio a San Siro, ha fatto fregare le mani a un sacco di stampa specializzata che finalmente può tornare a parlare di un’Inter in piena crisi tecnica e di nervi. Analizziamola questa crisi. La crisi consiste in 10 vittorie di fila seguite da una sconfitta e un pareggio per una squadra che a inizio anno vantava le stesse credenziali che ha Massimo Gilletti di diventare membro del Mensa, e che ha subito moltissimi infortuni che hanno indebolito non poco un organico ancora in fieri. Se non è crisi questa…

Un Moratti visibilmente nervoso, dopo essersi sfogato allo stadio, è stato braccato in cerca di dichiarazioni succose per le solite rotative, ben oliate dai soldi che i contribuenti versano a fondo perso ogni anno nelle loro voraci casse (decreto convertito in legge in luglio 2012, dal 1990 erogati 850 milioni di euro a fondo perso, ndr). Giubilo e gaudio, il presidente nerazzurro spara a zero contro gli arbitri! Ma non basta, ci vuole qualcosa di più. Ed ecco che arriva un indispensabile e attesissimo commento dell’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani che bacchetta Moratti: «Quest’anno nel derby siamo stati sfavoriti, ma nessuno si è lamentato: ci è stato annullato un gol regolare e non ci è stato dato un rigore. Ognuno si lamenta quando ha dei torti e mai quando hai dei vantaggi a favore». A latere mi permetto di notare che ricordare un torto subito in modo così circostanziato a quasi due mesi di distanza, suona più lagnante rispetto a quella di Moratti a caldo, oggettivamente più comprensibile.

Al lettore sottopongo a questo punto la più retorica tra le domande retoriche: da che parte si saranno schierati i media? Avranno bacchettato Galliani, bollando come fuori luogo il suo intervento? Oppure no? Mais non mes amis, ça va sans dire: Galliani ha ragione, Moratti esagera e tutta l’Inter si copre dietro al velo di Maya dei torti arbitrali per nascondere una squadra che non c’è più. Tragedia. Crisi. Disastro Inter. E soprattutto, si glissa astutamente sul fatto che il Milan dopo il derby non abbia fiatato sull’arbitraggio, soffermandosi sul chissenefrega di Moratti riguardo le dichiarazioni di Galliani, tanto legittimo quanto opportuno, cosa avrebbe dovuto fare Moratti? Organizzare un dibattito? Fare un sit-in di protesta sotto i suoi uffici per le parole dell'ad rosso e nero? Chiamare Vespa e chiedergli di dedicare almeno un plastico a Porta a porta?

Io, nella mia dabbenaggine, resto invece un po’ stranito da questo intervento del dirigente rossonero perché tra me e me penso… “Ma la rivale del momento è la Juventus, il Milan è a distanza siderale in classifica e la partita era Inter-Cagliari: fatte queste premesse che c’azzecca Galliani?” Non trovando risposta a questi importantissimo quesito e dandomi anche un po’ del pirla per essermelo posto, cerco di tirarmi su il morale andando sul sito della Juventus. Scruto il memorabile pamphlet (o trattato) No Comment e mi ritrovo ilare e rinfrancato nel constatare che a volte osservare chi sta peggio di noi aiuta. Ritrovato il buonumore, vengo sopraffatto dalla curiosità e cerco dichiarazioni post gara di quel Milan-Inter del 7 ottobre 2012. Indi leggo:Allegri: «Ma perché non mi fate domande sull’arbitro? Stasera l’arbitro ha condizionato la partita. Ha fatto un errore tecnico fischiando la fine del primo tempo 12 secondi prima, cosa che ha evitato a Juan l'espulsione per fallo da ultimo uomo su Emanuelson. E poi, il gol di Montolivo era valido e il rigore su Robinho c'era». Sky, Mediaset, Rai, 7 ottobre 2012.

Galliani: «Tutta la direzione di gara è stata stranissima. L’arbitraggio di ieri? Ci sono i vertici arbitrali, a loro sta fare le designazioni. Cantamessa (legale del Milan, ndr) mi ha suggerito di dire che l'arbitraggio era tecnicamente inadeguato». Io dico che è stato assolutamente tecnicamente inadeguato. I problemi nostri di ieri sera si sono sommati ai problemi arbitrali e questo mi dispiace molto. Nessuna rabbia, peccato, abbiamo giocato solo noi. Ci sono sicuramente colpe nostre a cui si sono aggiunti gli errori arbitrali che tutti hanno visto, è inutile parlarne, i voti all’arbitro li hanno dati i giornali, se tutti hanno dato 4, evidentemente meritava quel voto. Ci sono i vertici arbitrali e loro devono decidere, un gol era regolare e forse c’era un rigore, è andata così, abbiamo giocato solo noi, abbiamo perso». La Stampa, Messaggero, Corriere della Sera, Repubblica, 8 ottobre 2012.

«L'arbitro aggredito verbalmente dai rossoneri già alla fine dell'intervallo e poi alla fine della stracittadina. I più duri Ambrosini (squalificato) e Braida, che viene graziato. Per Mexes che ha cercato continuamente la rissa, nessun provvedimento». Corriere dello Sport, 8 ottobre 2012.

Lamentele? Ma non stavamo parlando di badminton?