editoriale

La gara del rimpianto. Inutile condannare Cambiasso. Guarin: giusto lasciarlo in panca?

Diciamolo subito: il pareggio forse sarebbe stato il risultato più giusto. La Juventus, con poco impegno, riesce a portare via i tre punti da San Siro, battendo l’Inter per 3 a 1. Il rigore netto non fischiato per fallo di Chiellini su...

Alessandro De Felice

Diciamolo subito: il pareggio forse sarebbe stato il risultato più giusto. La Juventus, con poco impegno, riesce a portare via i tre punti da San Siro, battendo l'Inter per 3 a 1. Il rigore netto non fischiato per fallo di Chiellini su Cassano avrebbe magari cambiato le cose, ma è inutile in questi casi attaccarsi ai singoli episodi.L'Inter che se la gioca contro la Juventus è tutto meno che inferiore ai bianconeri che, grazie a un paio di tiri in porta, fa sua la partita. Purtroppo il materiale umano a disposizione di Stramaccioni, non è di valore egregio e chi scende in campo fa il possibile per andare oltre i propri limiti. Menzione a parte per Alvarez che ancora non ha capito che in serie A si corre. Ma ormai francamente, ci siamo anche stancati di ripetere sempre le stesse cose. Non ha imparato in due anni di massima categoria italiana e non imparerà mai.Promosso invece Kovacic che dimostra tutta la freschezza dei suoi diciotto anni e palla al piede fa vedere le sue ottime qualità.L'assenza di una prima punta in avanti si fa sentire, soprattutto con una difesa ben chiusa come quella juventina, ma da quando si è infortunato Milito, il leit motiv stagionale è sempre lo stesso.Il gol di Quagliarella, facilita il prosieguo di gara bianconero, visto che una segnatura dopo tre minuti, mette le cose in discesa per gli uomini di Antonio Conte. L'Inter non demorde ma ci vuole un Guarin nel secondo tempo per dare la scossa giusta. Si pareggia grazie a un bellissimo gol in velocità di Palacio e sul più bello purtroppo si viene puniti nuovamente a causa di una dormita difensiva. Non è l'ora dei rimpianti però, bisogna rimboccarsi le maniche per uscire vincenti dalla trasferta genovese e provare a conquistare il terzo posto, altrimenti si segua l'indicazione di Handanovic: “o Champions o niente”.

GUARIN. Giusto o non giusto lasciarlo fuori dal campo per il ritardo settimanale? Certo, la mancanza di allenamenti con la squadra è una buona attenuante, ma vedendo l'apporto di Pereira e Gargano, viene da pensare che forse lui avrebbe potuto contribuire di più e meglio se schierato dall'inizio. La sua sostituzione in luogo di Alvarez è manna dal cielo. Finalmente in campo un giocatore con grinta e potenza al posto di uno statuario argentino. E per statuario stavolta non si intendono le doti fisiche ma quelle di mobilità: nulle.

CAMBIASSO. Non si può far finta di nulla. Il fallo finale su Giovinco è qualcosa dovuto forse alla frustrazione per non essere riusciti a pareggiare la gara ed è grave. Non si fa è vero, ma non è il primo del genere a cui assistiamo nella nostra Serie A. Per Cambiasso parla la reazione dei giocatori juventini: quasi nulla. Sanno di trovarsi di fronte a un giocatore che ha fatto della correttezza un segno distintivo della propria carriera. Ha avuto il buon cuore e la correttezza nel chiedere immediatamente scusa. Inutile condannare un professionista esemplare come lui. Basti pensare che in 277 partite di Serie A questa, per l'argentino, risulta essere la prima espulsione. Cose di campo, cose che succedono.