editoriale

La legge é uguale per (quasi) tutti

Bene. La Juventus doveva vincere lo scudetto perché scoprissimo che esistono anche scrittori bianconeri. Il tifoso bianconero é piuttosto ossessionato dalle vittorie. Improvvisamente escono tutti allo scoperto. Quando penso a che cosa é stata...

Sabine Bertagna

Bene. La Juventus doveva vincere lo scudetto perché scoprissimo che esistono anche scrittori bianconeri. Il tifoso bianconero é piuttosto ossessionato dalle vittorie. Improvvisamente escono tutti allo scoperto. Quando penso a che cosa é stata in grado di costruire la società bianconera insieme ai suoi tifosi negli anni post Calciopoli a livello di convinzioni personali (ferocemente avvalate da un consenso mediatico) rileggo mentalmente una delle più belle amache scritte da Michele Serra. Il mondo di Agnelli ha leggi tutte sue, che gli permettono di forgiarsi nel nuovissimo stadio di due scudetti requisiti  dalla giustizia sportiva e di ambire in questi giorni alla famosa terza stella. Lo fa nel nome di una delle società più forti di sempre. Lo fa nel nome di una delle famiglie più potenti di sempre. Non trovo in questa visione feudale del mondo nessun autentico bisogno di riscatto, solo arrogante imposizione del proprio credo. Come scrive Serra, il Signore detta le mosse del torneo. La folla plaude. La legge?Si fotta.

Tifare Juventus, al contrario di quello che scrive Desiati sul Corriere, non é un segno di rivolta che consente di prendersi delle rivincite sudate, ma la scelta più facile da fare. Una squadra che ha sempre vinto a dispetto di tutto. Che ha superato  indenne ogni scandalo, glissando sul processo per doping e sul calcioscommesse. Una squadra talmente forte che non aveva bisogno di aiutini arbitrali, come amano dire in molti. Che cosa c'é di difficile per un tifoso nel vincere facile in maniera ripetuta e continuativa?

Non dimentichiamo che dall'estate del 2006 ad oggi le posizioni della dirigenza bianconera si sono riciclate molto repentinamente. Prima il patteggiamento per non andare in C, poi di nuovo tutti amici di Moggi ché se lo assolvono a Napoli é una manna per tutti (Antonio?....) e infine dato che non lo hanno assolto come non hanno assolto Giraudo (il quale non ha mai smesso di frequentare Casa Agnelli) ecco la Juve prendere nuovamente le distanze dai suoi massimi dirigenti. Lavoravano per lei, ma a sua insaputa. Il tifoso bianconero non ha nemmeno problemi di etica. Ha passato gli ultimi anni a convincersi che rubavano tutti (come se quindi questo lo rendesse per incanto innocente) e a invocare il ritorno della triade. Ora capisco perché quando i tifosi dell'Atalanta presero  giustamente  le distanze da Doni i giornalisti fossero stupiti. Erano abituati agli juventini che rivolevano Moggi.

In tutto questo marasma di stelle e stelline io non ho sentito nemmeno una volta chiedere scusa. Una maledetta volta che uno di loro avesse detto sì, abbiamo sbagliato. No, figuriamoci. Dopo il processo Improvvisamente c'era bisogno di tavoli attorno ai quali sedersi e ridisegnare il reintegro senza macchia dei bianconeri (quegli stessi tavoli ai quali prima non eravamo i benvenuti). Tutto alle loro condizioni. Loro offendevano e ricorrevano, noi dovevamo metterci una pietra sopra. C'é qualcosa che non mi torna. Credo che la Juve non si meriti di assurgere a nostra ossessione. Né lei né la questione della terza stella. Credo anche che certe posizioni siano insanabili. La federazione avrebbe il potere di esprimersi: lo farà? C'é chi rispetta le leggi e i regolamenti del mondo in cui vive. E chi preferisce costruirsene uno tutto suo. Dove appenderci milioni di stelle.

Twitter @SBertagna